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Atto Secondo Dov’è ora l’umile casetta tua così modesta e semplice colle sue stuoie colorate e i battenti di quercia, o piccola Iris ? La bianca siepe di biancospine fiorite ? Il sentiero coverto dal fiore delle scabbiose che conduce al rio ?Dov’è la pace dei campi intorno e il silenzio ristoratore come il riposo della tua vallea entro all’ampia circolare distesa di monti e, in alto, la solenne maestà del Fousiyama ? Dove l’aria purissima ? Dove la luce libera ?Tu ora giaci nel cuore affannoso della città gaudente ove più accelerato batte il palpito delle esistenze nelle diverse febbri che agitano le genti, quella della gloria, quella del piacere, quella del denaro. La più appariscente delle Case Verdi è ora la tua abitazione ; tu vi riposi sul rialzo di lacca ed oro di un fton ricchissimo, abbandonata la fragile persona alla stanchezza che ti ha affranto, e ti covre un velario trasparente come aria !Tu sei nel Yoshiwara !Qui, nella dolcissima ora del drago, non verrà il Sole a dissipare i piccoli sogni paurosi della tua infantile fantasia ! qui, nella misteriosa ora del cignale, non la luna scenderà a posarsi con te !Qui, ricche stuoie a tessiture fantasiose impediscono alla luce di penetrarvi.No, il Sole non penetra nelle Case Verdi ! Qui tutto è riflesso di metallo che scoppia a vivi e rapidi sfavilli dalle profumiere cesellate dove brucia esalando l’olio di camelia odorosa, dai vasi smaltati, dalle grandi chimere e mostri di smalto e cobalto che adornano la stanza.Là, in un angolo, un bouddah ride, i piccoli occhi sfuggenti la enorme epa floscia giù a sfascio sul loto simbolico che gli fa da piedestallo.Non la luce, non l’armonia del Sole ! Solo, su dalla tumultuante via, per le stuoie che la dimenticanza delle kamouro ha lasciato semiaperte, entra l’affannoso moto della vita cittadina, le strida dei merciaioli, le minacce dei samouraïs, le ansanti cadenze dei djin, i diversi idiomi dei dragomanni, la bestemmia e la risata. Presso al tuo letto, come spettri, stanno ancora le guèchas.(Una guècha accosciata sussurra un “Anakomitasani” accompagnandosi al suono del sàmisen.) ▼KYOTO▲ (Cogliendo le guèchas in oziosa curiosità, le investe con voce concitata ma trattenuta, per non svegliare Iris.) Là che ci fate Ancora mascherate ? O che siete de’ bonzi ? E… stz ! (impedendo loro di parlare) Tacete ! Silenzio ! Non voglio, appena desta, Ch’abbia ricordi tristi, Ognor dolori ! Tutta una festa, un giorno d’ori, Di bronzi e fiore ! (sorpreso nel vedere aperta una della imposte) Toh ! fuori spalancata è ancora l’impannata ? (Vorrebbe gridare ma si ritiene.) Silenzio, dico ! (fra i denti) Rispondermi volete ? Oh, le sfacciate ! Udite ! Dalla strada salgon Le voci chiocce de la gente, L’andare ed il venire De’ djin correnti ! O che avete gli orecchi fatti in giada ? Con tal baccano o chi può mai dormire ? E chete ! Mogie ! (irritato) Vostre voci acute son vespe, Son cicale, son zanzare ! Mute, Vi voglio mute e, se possibil, Senza respirare ! (Va a chiudere l’imposta ; guardando nella strada vede un elegante norimon entrare nella casa.) Toh ! Vien gente ! È Osaka in palanchino ! Giù tutti col migliore nostro inchino ! (Rapidamente tutti si inchinano quasi toccando colle fronti il suolo.) ▼OSAKA▲ (Entra con inusata vivacità, indirizzandosi a Kyoto.) Ch’io vegga ov’è La mousmè da li occhi Simili a camelie ! ▼KYOTO▲ (calmandolo) La voce tua Modula in suon più grave, Come punta d’agave Va ne li orecchi a chi posa ! (L’astuto taikomati mostra all’annoiato signore Iris addormentata.) Riposa ! (allontanando brutalmente le guèchas, che scompaiono rapide) Donne, vampiri della casa, via ! (Osaka e Kyoto si avvicinano al letto d’Iris.) ▼OSAKA▲ Sollevami il velario ! ▼KYOTO▲ Parla piano ! (sollevando il velario) Toh ! guardala ! È perfetta ! Non ti pare ? ▼OSAKA▲ Spande l’odor del loto, La piccina ! ▼KYOTO▲ Sogguarda a quella bocca porporina ! ▼OSAKA▲ È ciliegia da cogliere e mangiare ! (Contempla Iris, poi si scosta insieme a Kyoto.) ▼KYOTO▲ Vedi che braccio ! E vedi un po’ che mano ! ▼OSAKA▲ (con grande entusiasmo) Créa in quegli occhi Il lampo d’un desio, Vibri in quegli occhi Il senso, l’uman dio, Una scintilla, un fuoco, una favilla Che di piacer ne incendi la pupilla E dimmi, come lei ne sai tu alcuna ? ▼KYOTO▲ Nessuna, (con finta convinzione) In fede mia, nessuna ! ▼OSAKA▲ In questa noia matta Ogni dì soddisfatta E insoddisfatta, costei nel cuor M’ha cacciata una spina di brama Che m’affana ! Non è mousmè leziosa di città, Ordigno fatto per la voluttà ; Qui c’è l’anima ! (Torna presso il letto a guardare e lascia ricadere il velario sulla fanciulla addormentata, poi trae con sé lontano in disparte Kyoto onde il loro chiacchierio non risvegli Iris.) Lunga lotta m’annoia ; A ritrosie io mal m’adatto ; S’ella resistesse ? ▼KYOTO▲ Abbi denaro e il Paradiso è ovunque ! Comprendi tu ? ▼OSAKA▲ Parla un linguaggio chiaro ! ▼KYOTO▲ Son fior le frasi, Le parole foglie, Ma il frutto è l’or Che satolla le voglie. Comprendi tu ? ▼OSAKA▲ Abborro tai proverbi ! ▼KYOTO▲ Regali ! Doni appariscenti ! Ricchi ! Vistosi ! Mi comprendi ? Larga mano ! Aperto borsellino ! Mi comprendi ? Vesti ! Fiori ! Gioielli ! Mi comprendi ? ▼OSAKA▲ Oh, fauce ingorda ! Oh, fauce sazia mai ! ▼KYOTO▲ Dapprima già ci vuol qualche moìna Per rasciugar gli occhietti Da le lacrime, poi… Una nuora poi… diventa suocera ! ▼OSAKA▲ E aggiungi, in oltre, Il più fantasioso E armonico linguaggio figurato… ▼KYOTO▲ (che ha osservato Iris, fa cenno ad Osaka di tacere) Stz ! Desta è la piccina ! Vieni via ! Va a prepararti un romanzesco viso ! Porta gemme… regali ! Mi comprendi ? (Escono cautamente.) ▼IRIS▲ (Si sveglia e guarda intorno a sè sorpresa.) Ognora sogni, Sogni e sogni… Oh, il bel velario ! Oh, il lieve drappo Tutto sparso d’iridi… Or la mia veste è un velo E ha trasparenze d’onda e di nube ! Or io cosi ho vergogna ! Non più le mie pianelle In lacca nera ; (alzandosi e camminando) Ho sandali dorati, E il piè vi posa Così morbidamente Che mi pare di camminar Sopra un prato di piume ! (Ed ecco svolgersi nella mente trasognata dell’ingenua fanciulla le scene del teatrino, la danza delle guèchas e… il rapimento.) Ecco ! Or ricordo ! Sì, Il Teatro ! Dhia ! La danza delle guèchas ! Il nero manto m’avvolge del Vampiro ! Ove son io ? Morta son dunque Sì, sono una morta ! (Guardando intorno più attentamente, mormora fra l’angoscia e la gioia.) E questa casa bella È il Paradiso ? (Si ode un dolcissimo suono di sàmisen interno Iris ascolta. Un sàmisen attira i suoi sguardi.) Chi è morto tutto sa ! Diceva il bonzo ! (Prende il sàmisen.) Mi voglio accompagnar l’Uta di Nániva ! “Sorge dal mar la Luna… (tentando di accompagnarsi col sàmisen, ma dalle sue dita esce il più discordante e pazzo suono) È luna piena… Una giunca laggiù mi mena ; Io vo coll’onda che mi porta.” (interrompendo) La voce canta Ma il suon non l’accompagna ! (Getta indispettita l’istroment o, mentre riprende il suono interno dei sàmisen.) Dicon di gran bugie Nel mondo ai vivi ! Che da vivo non sa, Non sa da morto. (Si aggira curiosa e meravigliata ammirando i ricchi paraventi ed i preziosi dipinti. Vede pennelli e colori su di una tavola. Essa vi si accosta ed attratta dal mistero dei colori siede preso la tavola tentando di pingere. Vuole dipingere un fiore, ma invece n’esce un angue ; Iris getta indispettita il foglio di carta. Ed ora vorrebbe dipingere un cielo azzurro, ma le inesperte mani non riescono che a tracciare una macchia grigiastra. Sfiduciata, lascia cadere i pennelli.) Io pingo… pingo, Ma il mio pennello invano stendo, Intingo ! Va la mia mano invano ! Invano, invano va la mia mano ! Io penso a un fiore, E n’esce invece un’angue tutto terrore, Tutto un rosso di sangue ! Se voglio un cielo, Azzurro in mio pensiero, È un fosco velo, Un velo tinto in nero ! La fantasia con sé m’invola E porta di casa mia a la picciola porta ; Là la pupilla d’un cieco Finalmente ha una scintilla, Una favilla d’una luce rovente Che fulge e brilla, Ma il lucer d’una lacrima Che lentamente stilla ! (Accasciata, nasconde il viso tra le mani.) In paradiso (han detto) non si piange ! Ed io di lacrime… ho i miei occhi pieni ! (Una cortina si solleva lentamente e Kyoto introduce Osaka. I due uomini si soffermano sul limitare della porta e guardando la fanciulla seduta davanti al tavolino dei colori.) ▼OSAKA▲ (parlando sottovoce a Kyoto) A un cenno mio manda Le vesti e i doni. ▼KYOTO▲ Sì, manderò ! ▼OSAKA▲ Or quanto a te, Inutil qui… va via ! ▼KYOTO▲ A meraviglia ! Vo ! (Il taikomati scompare dietro la cortina, lasciando soli il giovane signore voluttuoso e l’ingenua mousmè.)(Alle parole di Osaka Iris si volge sorpresa, gitta un grido e si ritrae paurosa. Osaka la arresta d’un gesto ammirativo.) ▼OSAKA▲ Oh, come al tuo sottile corpo s’aggira E s’informa di te la flessuosa Notturna vesta ! Senza posa lo sguardo ti rimira Da capo a piè E l’anima s’appaga nella sorpresa vaga, Nel portento gentile di tua beltà Che, in festa alta, trionfa in te. (Osaka si avvicina sempre più ad Iris. Questa si ritrae ancor più, sorpresa e impaurita.) ▼IRIS▲ (Conosco questa voce ! Io già l’udii ! In ogni sua parola si rivela È la voce d’Jor ! È Jor ! È Jor !) ▼OSAKA▲ Perché il piede ritraggi Se a te vicin Mi porta il mio desìo ? (Iris si ferma palpitante e Osaka le è vicino.) Dentro a’ tuoi veli lascia lo sguardo mio Disioso penetrare ! Io ne’ tuoi occhi veggo tutti i cieli ! Gli olezzi io bevo in te Di tutti i maggi ! (Osaka accarezza la testa di Iris questa chiude timorosa gli occhi. Al tocco del giovane gli spilloni cadono e disciolgono liberi i lunghi capelli che fluiscono giù per le spalle di Iris, ricoprendola come di un manto.) ▼OSAKA▲ (tuffando con voluttà le mani nei capelli d’Iris) Ah, i tuoi capelli… Son sì lunghi e tanti Da incatenarti intorno… Tutti gli uomini ! Tu m’incatena e per la via, mousmè, D’ogni tua brama, Deh, tu, mi mena ! ▼IRIS▲ (incredula, quasi sorridendo e riannodandosi i capelli) (Da niuno ho udito dirmi tante cosa. Iris tanta bellezza ? Niun lo crede ! M’ha detto un sol finor che son graziosa, Il babbo mio, Ch’è cieco e non mi vede !) ▼OSAKA▲ Il tuo corpo s’ingiglia D’un candore più bianco del Fousiyama ! Bocca sana vermiglia ! Fresca fontana ove zampillan Tutte le dolcezze E tutte le carezze ! Ove il mio sangue vivo si ristora ! (Iris sorride nell’udire le parole entusiastiche di Osaka.) Tu ridi ? Ridi ? Ridi ! Ridi, ancora ! ▼IRIS▲ (con timore e vergognosa) (Ho fatto male a rider, Ma non so se muovermi O star ferma a sue parole, Se fargli reverenza ! Gli dirò “Signor !” No ! “Re !” È poco… “Figliuol del Sole !”) ▼OSAKA▲ Arrossi a mie parole ? Non arrossir ! Lascia arrossire il sole ; Egli ogni dì ha tramonti, tu ? Sali, sali, altissima, A le superbe aurore, Ai superbi orizzonti del mio amore ! ▼IRIS▲ Figlio del Sol ! ▼OSAKA▲ (Dà una stridente risata. Iris si ritrae ancora, impaurita.) Ah tu, fanciulla, ancor mi credi Jor della Commedia ? Or recito la Vita ! T’ho, in vesta d’istrion Per farti mia, rapita. Apri gli occhi, mousmè ! Vedi ed impara la Vita. Il vero nome mio Vuoi tu sapere ? Ebben, mousmè, Io mi chiamo “Il Piacere !” ▼IRIS▲ (ricordando con accento di terror) Un dì (ero piccina), Al tempio vidi un bonzo A un paravento tutto fatto a simboli, Sciorinare il velame d’un mistero… Era una plaga D’un gran mare morto Color del bronzo ; E v’era un cielo Rosso sì come sangue, D’un rosso livido ; E una gran spiaggia, Una gran spiaggia morta Di grigio e nero… Una fanciulla giacèavi adagiata, Scarne le membra, Sparsi i capelli E nella bocca un riso Ch’era uno spasimo… Su dal mar morto Una gran piovra intanto Il capo ergeva… E la fanciulla col grande Occhio falcato fuor guatava ; Questa, domata a quel terror di sguardo, Tutta affisava ! Su dal mar morto I viscidi tentacoli Moveva il mostro, e per le gambe, Pei reni e per le spalle, Poi per le chiome E il fronte e gli occhi E il petto esile ansante, E per le braccia La stringe e allaccia ! La stringe e allaccia in viso ! Essa sorride ognor ! Essa sorride e muor Con un estremo spasimo Che par un riso… essa sorride E muor, e muor ! E il bonzo a voce forte “Quella piovra è il Piacere… Quella piovra è la Morte !” (Iris si lascia cadere ai piedi del giovane, piangendo e rimanendo accasciata dalla paura e dal dolore.) Deh, ch’io torni a mio padre ! ▼OSAKA▲ (con cinismo) Son le fole dei bonzi Spavaldi e ipocriti Che all’alito d’un bacio Si sburgiardano ! (A un cenno di Osaka le koumaro portano e stendono ai piedi di Iris stoffe, gioielli, ventagli, fiori.) ▼OSAKA▲ (sollevando Iris e stringendola a sé poco a poco) Or dammi il braccio tuo, Braccio di neve e avorio ! Intorno al collo così m’anoda ! Scogli i capelli ! (sciogliendole ancora una volta i capelli) La testa bruna sovra il mio petto Tu m’abbandona ! Cogli occhi, gli occhi miei… Tu, ed io, labbra le labbra ! Vi scendo e tocco la dolce bocca ! (Osaka abbandona la sua bocca su quella di Iris quasi svenuta, mormorando e supplicando) È questo il bacio ! (Iris, staccandosi da Osaka, rimane atterrita, poi prorompe in pianto.) ▼OSAKA▲ (guardandola, sorpreso) Piangi ? ▼IRIS▲ Penso a mio padre ! ▼OSAKA▲ Gli darò vesti e denaro ! ▼IRIS▲ Io penso alla mia casa ! ▼OSAKA▲ Palazzi avrai ! ▼IRIS▲ Io penso al mio giardino ! ▼OSAKA▲ Ne avrai d’immensi E a serre ognora in fiore ! ▼IRIS▲ Ma non sono i miei fior ! ▼OSAKA▲ (annoiato e sdegnoso) (È una pupattola !) Nullo desio ti adesca Di codesto splendore, Vesti, ori ? E il bacio è un’esca Cui non morde il tuo cuore ? Chiedi, fanciulla ! Brama ! Tu pur abbi un desio ! ▼IRIS▲ Voglio il giardino mio ! Io voglio il mio giardino, Colla sua siepe intorno, La mia casetta bianca Col mormorante rio, Col suo villaggio a manca, Con la vallata a prati, Col sol che appena è giorno Appar sugli elevati fianchi Del Fousiyama e… Mi chiama, mi chiama ! (Rimane immobile.)(Kyoto accorre.) ▼OSAKA▲ (seccato, rivolgendosi a Kyoto) Da un’ora essa m’attedia ! È pupa da commedia ! Pupa di legno ; or’ io mi sdegno ! Un mio consiglio, accetta ! ▼KYOTO▲ (con finta sottomissione) Ognora Kyoto impara ! ▼OSAKA▲ (imitando Iris) Torni alla sua casetta ! ▼KYOTO▲ È questo il tuo consiglio ? La espongo al Yoshiwara ! ▼OSAKA▲ Fa’ pur ! Ahimè, che noia ! (Se ne va sbadigliando.) Vo ! Sbadiglio ! ▼KYOTO▲ (con astuzia parlando fra sé) Colle piccine gran maestra è natura. O moine o paura ! Osaka è giovin ; vede ratto, E ratto ei vuole il suo desìo Tradotto in fatto. Esperienza e pazienza ! A me ! Vediam ! (Con occhio conoscitore osserva e studia attentamente Iris.) Perfetta ! E in una vesta Ancor più trasparente di codesta, Come se indosso avesse a veste il nulla, Vederete qual trionfo di fanciulla ! (Scegli una veste e fa cenno alle donne di vestirne Iris.) Alla toeletta ! Olà ! (Le donne accorrono ; Iris impaurita vuol fuggire.)(irritato) Con me ritrosa ? (imperioso) Qui s’obbedisce ! Bada ! Per le putte cattive c’è la morte ! (Apre la parete a destra e mostra ad Iris un precipizio oscuro e fondo Iris indietreggia impaurita.) Chiamo il Vampiro E fatta è la tua sorte ! ▼IRIS▲ (implorando) No, non fatemi male ! ▼KYOTO▲ (rabbonito) Non lo voglio ! (insinuante ; prende il pupo che nella commedia rappresentava Jor e lo porge ad Iris) E se obbedisci, guarda ! È tuo ! ▼IRIS▲ (Sorpresa, prende con gioia il pupo.) È Jor ! ▼KYOTO▲ (dietro le suoje, spiando nella via) Annotta ! La gente dotta e ghiotta D’ogni cosa vaga e rara S’accalca e indaga ! Già arrossa di lumiere il Yoshiwara ! Oh, febbre del Piacere ! (Intanto le esperte donne cominciano ad abbigliare Iris, dietro un paravento.) La parete sottile scorre e schiude A uno sciame gentile di donne ignude ! Qualche altro Osaka certo passerà, E in questa onesta rete di giovinezza incapperà ! ▼IRIS▲ (Mentre l’abbigliano, Iris tutta intenta al pupo, si risovviene la dolcissima cantilena del dramma, e mentre la ripete, infantilmente lo fa agire.) Apri la tua finestra ! Io sono il Sole ! Apri l’orecchio a mie dolci parole ! Apri l’anima tua alla fede e spera ! Jor ha ascoltata, o Dhia, La tua preghiera ! Tu vuoi morir ? Morir io ti farò, Ma ti farò morir dal sol baciata, Ed al paese eterno ti trarrò… (Kyoto si allontana dalla veranda, ed osserva Iris completamente abbigliata.) Ove, o fanciulla, tu sarai amata ! ▼KYOTO▲ Vediam ! Così stai bene ! (Strappa ruvidamente il pupo ad Iris, e lo gitta in alto ; una guècha lo afferra a volo.) Ha sonno il piccol Jor ; Poniamolo a dormire ! Or ti conviene Sovra la bocca un vago punto in or ! (Prende un pennello, e disegna un neo d’oro sulle labbra d’Iris.) Così ! Vediam ove posarti… In alto ! Ti voglio qui ! (Colloca Iris sulla veranda.) Superbamente erette Le divine tue forme ! Ed or vediam Se la gente abbocca ! (alle guèchas) Attente, streghe, attente, attente ! (colpo di mano)(gridato) Via le cortine ! (Le guèchas fanno scorrere rapidamente le mobili pareti. Si scorge la strada del Yoshiwara tutta affollata. L’improvvisa apparizione d’Iris attrae subito l’attenzione della folla, che prorompe in entusiasmo.) ▼LA FOLLA▲ Oh, meraviglia delle meraviglie ! (Kyoto, appoggiato alla veranda, osserva soddisfatto.) La vaga figlia ! È rosa thea ! Fior di verbena ! Fior di vaniglia ! Fra le più vaghe figlie O vaga meraviglia ! Giorno di rose e di viole ! Notte serena ! Parla, bella mousmè ! Udiamo l’armonia di tue parole ! Parla ! L’anima di desìa ! Sì, è rosa thea E imbalsama davvero Tutta una giovinezza ! Una carezza di questo fior Darìa vita all’idea D’uno spento pensiero ! Gemma pura di natura ! Parla, bella mousmè ! Parla ! Parla ! Parla ! Ah ! ▼KYOTO▲ (esaltandosi di gioia e fregandosi le mani) Son uomo di talento, sì o no ? (Un norimon si fa largo nella folla ; ne esce Osaka, il quale vedendo Iris, respinge la folla, gridando furente, esaltato.) Ve’ che furore ! Strana è la gente In fregola d’amore. Io ci guadagnerò a staia i riò! ▼OSAKA▲ Datemi il passo ! ▼KYOTO▲ (È Osaka !) ▼OSAKA▲ Indietro ! Indietro ! ▼KYOTO▲ (Eccolo ancor ! È pazzo !) ▼OSAKA▲ Indietro ! ▼KYOTO▲ (Io godo !) ▼OSAKA▲ (Aggrappandosi, sale sulla veranda.) Iris, son io ! Io sono Osaka, Jor… Tutto sarò per te quel che vorrai ! Osaka può donarti gemme ed or Quanto può darti Jor Di luce o rati ! E qui or io M’inchino innanzi a te, Qui giù, qui giù nel fango ! Qui a’ tuoi piedi ! Curvo a’ tuoi piè, Fanciulla, Osaka vedi qui giù ! Qui giù nel fango ! Qui a’ tuoi piè ! Qui la pazzia prosterno Del mio orgoglio Che cieco e vil m’ha Fatto a tue bellezze ! Iris ancor, ancor, Dammi l’immenso ciel Di tue carezze ! (Si slancia verso Iris ; ma Kyoto si frammette fra Osaka e la fanciulla.) ▼KYOTO▲ Osaka, io qui son servo A tutto il pubblico ! ▼OSAKA▲ (impetuosa e minacciando Kyoto) Io primo fui che tal tesoro vidi ! Kyoto, la voglio ancor ! Io son pentito ! Ebben chi gareggiar potrà con me ? Dò tutto quel che chiedi, Ladro, arpìa ! (con espansione) Iris divina, Deh, sii mia ! Iris ! (Appare nella folla il Cieco, accompagnato da due merciaiuoli.) ▼IL CIECO▲ Iris ? Essa è qui dunque ? ▼IRIS▲ (Rimasta fino allora intontita, alla voce del padre sobbalza per la gran gioia.) Sì, son io… (protendendo le braccia verso il padre, mentre la folla sorpresa circonda curiosamente il Cieco) Padre ! Son Iris ! Ah, qui vieni ! Qui ! ▼LA FOLLA▲ Suo padre ? È un cieco ! ▼IL CIECO▲ (implorando i circostanti ; la folla, presa subitamente da un senso di pietà, fa largo intorno al Cieco.) Conducetemi sotto a la finestra… ▼LA FOLLA▲ Fate largo ! Fate largo ! ▼IL CIECO▲ …ove sta la fanciulla svergognata ! ▼LA FOLLA▲ Il passo ! Il passo ! ▼KYOTO▲ (Sorpreso dall’apparizione del Cieco, urla per giustificarsi.) Egli venduto m’ha la figlia sua ! ▼IL CIECO▲ (imperioso) Iris, rispondi ! Ove sei tu ? ▼IRIS▲ Qui, padre ! ▼IL CIECO▲ (Guidato dalla voce della figlia, si avvicina, e raccogliendo manate di fango le scaglia contro la veranda gran movimento di sorpresa nella folla) To’, sul tuo viso ! To’, sovra il tuo fronte ! To’, nella bocca ! To’, ne tuoi occhi fango ! ▼LA FOLLA▲ Ah ! (La maledizione del padre rende Iris pazza di dolore, e respingendo tutti da sè, con improvviso slancio si precipita dalla finestra nell’abisso prima mostratole da Kyoto, prorompendo in un grido terribile.) ▼IRIS▲ Ah ! ▼OSAKA▲ (che non arriva in tempo per salvare Iris, rimane terrorizzato alla finestra, davanti all’abisso) Ah ! ▼KYOTO▲ (le mani nei capelli) Ah ! ▼LA FOLLA▲ Ah ! Atto Secondo Dov’è ora l’umile casetta tua così modesta e semplice colle sue stuoie colorate e i battenti di quercia, o piccola Iris? La bianca siepe di biancospine fiorite? Il sentiero coverto dal fiore delle scabbiose che conduce al rio?Dov’è la pace dei campi intorno e il silenzio ristoratore come il riposo della tua vallea entro all’ampia circolare distesa di monti e, in alto, la solenne maestà del Fousiyama? Dove l’aria purissima? Dove la luce libera?Tu ora giaci nel cuore affannoso della città gaudente ove più accelerato batte il palpito delle esistenze nelle diverse febbri che agitano le genti, quella della gloria, quella del piacere, quella del denaro. La più appariscente delle Case Verdi è ora la tua abitazione ; tu vi riposi sul rialzo di lacca ed oro di un fton ricchissimo, abbandonata la fragile persona alla stanchezza che ti ha affranto, e ti covre un velario trasparente come aria!Tu sei nel Yoshiwara!Qui, nella dolcissima ora del drago, non verrà il Sole a dissipare i piccoli sogni paurosi della tua infantile fantasia! qui, nella misteriosa ora del cignale, non la luna scenderà a posarsi con te!Qui, ricche stuoie a tessiture fantasiose impediscono alla luce di penetrarvi.No, il Sole non penetra nelle Case Verdi! Qui tutto è riflesso di metallo che scoppia a vivi e rapidi sfavilli dalle profumiere cesellate dove brucia esalando l’olio di camelia odorosa, dai vasi smaltati, dalle grandi chimere e mostri di smalto e cobalto che adornano la stanza.Là, in un angolo, un bouddah ride, i piccoli occhi sfuggenti la enorme epa floscia giù a sfascio sul loto simbolico che gli fa da piedestallo.Non la luce, non l’armonia del Sole! Solo, su dalla tumultuante via, per le stuoie che la dimenticanza delle kamouro ha lasciato semiaperte, entra l’affannoso moto della vita cittadina, le strida dei merciaioli, le minacce dei samouraïs, le ansanti cadenze dei djin, i diversi idiomi dei dragomanni, la bestemmia e la risata. Presso al tuo letto, come spettri, stanno ancora le guèchas.(Una guècha accosciata sussurra un “Anakomitasani” accompagnandosi al suono del sàmisen.) KYOTO (Cogliendo le guèchas in oziosa curiosità, le investe con voce concitata ma trattenuta, per non svegliare Iris.) Là che ci fate Ancora mascherate? O che siete de’ bonzi? E… stz! (impedendo loro di parlare) Tacete! Silenzio! Non voglio, appena desta, Ch’abbia ricordi tristi, Ognor dolori! Tutta una festa, un giorno d’ori, Di bronzi e fiore! (sorpreso nel vedere aperta una della imposte) Toh! fuori spalancata è ancora l’impannata? (Vorrebbe gridare ma si ritiene.) Silenzio, dico! (fra i denti) Rispondermi volete? Oh, le sfacciate! Udite! Dalla strada salgon Le voci chiocce de la gente, L’andare ed il venire De’ djin correnti! O che avete gli orecchi fatti in giada? Con tal baccano o chi può mai dormire? E chete! Mogie! (irritato) Vostre voci acute son vespe, Son cicale, son zanzare! Mute, Vi voglio mute e, se possibil, Senza respirare! (Va a chiudere l’imposta ; guardando nella strada vede un elegante norimon entrare nella casa.) Toh! Vien gente! È Osaka in palanchino! Giù tutti col migliore nostro inchino! (Rapidamente tutti si inchinano quasi toccando colle fronti il suolo.) OSAKA (Entra con inusata vivacità, indirizzandosi a Kyoto.) Ch’io vegga ov’è La mousmè da li occhi Simili a camelie! KYOTO (calmandolo) La voce tua Modula in suon più grave, Come punta d’agave Va ne li orecchi a chi posa! (L’astuto taikomati mostra all’annoiato signore Iris addormentata.) Riposa! (allontanando brutalmente le guèchas, che scompaiono rapide) Donne, vampiri della casa, via! (Osaka e Kyoto si avvicinano al letto d’Iris.) OSAKA Sollevami il velario! KYOTO Parla piano! (sollevando il velario) Toh! guardala! È perfetta! Non ti pare? OSAKA Spande l’odor del loto, La piccina! KYOTO Sogguarda a quella bocca porporina! OSAKA È ciliegia da cogliere e mangiare! (Contempla Iris, poi si scosta insieme a Kyoto.) KYOTO Vedi che braccio! E vedi un po’ che mano! OSAKA (con grande entusiasmo) Créa in quegli occhi Il lampo d’un desio, Vibri in quegli occhi Il senso, l’uman dio, Una scintilla, un fuoco, una favilla Che di piacer ne incendi la pupilla E dimmi, come lei ne sai tu alcuna? KYOTO Nessuna, (con finta convinzione) In fede mia, nessuna! OSAKA In questa noia matta Ogni dì soddisfatta E insoddisfatta, costei nel cuor M’ha cacciata una spina di brama Che m’affana! Non è mousmè leziosa di città, Ordigno fatto per la voluttà ; Qui c’è l’anima! (Torna presso il letto a guardare e lascia ricadere il velario sulla fanciulla addormentata, poi trae con sé lontano in disparte Kyoto onde il loro chiacchierio non risvegli Iris.) Lunga lotta m’annoia ; A ritrosie io mal m’adatto ; S’ella resistesse? KYOTO Abbi denaro e il Paradiso è ovunque! Comprendi tu? OSAKA Parla un linguaggio chiaro! KYOTO Son fior le frasi, Le parole foglie, Ma il frutto è l’or Che satolla le voglie. Comprendi tu? OSAKA Abborro tai proverbi! KYOTO Regali! Doni appariscenti! Ricchi! Vistosi! Mi comprendi? Larga mano! Aperto borsellino! Mi comprendi? Vesti! Fiori! Gioielli! Mi comprendi? OSAKA Oh, fauce ingorda! Oh, fauce sazia mai! KYOTO Dapprima già ci vuol qualche moìna Per rasciugar gli occhietti Da le lacrime, poi… Una nuora poi… diventa suocera! OSAKA E aggiungi, in oltre, Il più fantasioso E armonico linguaggio figurato… KYOTO (che ha osservato Iris, fa cenno ad Osaka di tacere) Stz! Desta è la piccina! Vieni via! Va a prepararti un romanzesco viso! Porta gemme… regali! Mi comprendi? (Escono cautamente.) IRIS (Si sveglia e guarda intorno a sè sorpresa.) Ognora sogni, Sogni e sogni… Oh, il bel velario! Oh, il lieve drappo Tutto sparso d’iridi… Or la mia veste è un velo E ha trasparenze d’onda e di nube! Or io cosi ho vergogna! Non più le mie pianelle In lacca nera ; (alzandosi e camminando) Ho sandali dorati, E il piè vi posa Così morbidamente Che mi pare di camminar Sopra un prato di piume! (Ed ecco svolgersi nella mente trasognata dell’ingenua fanciulla le scene del teatrino, la danza delle guèchas e… il rapimento.) Ecco! Or ricordo! Sì, Il Teatro! Dhia! La danza delle guèchas! Il nero manto m’avvolge del Vampiro! Ove son io? Morta son dunque Sì, sono una morta! (Guardando intorno più attentamente, mormora fra l’angoscia e la gioia.) E questa casa bella È il Paradiso? (Si ode un dolcissimo suono di sàmisen interno Iris ascolta. Un sàmisen attira i suoi sguardi.) Chi è morto tutto sa! Diceva il bonzo! (Prende il sàmisen.) Mi voglio accompagnar l’Uta di Nániva! “Sorge dal mar la Luna… (tentando di accompagnarsi col sàmisen, ma dalle sue dita esce il più discordante e pazzo suono) È luna piena… Una giunca laggiù mi mena ; Io vo coll’onda che mi porta.” (interrompendo) La voce canta Ma il suon non l’accompagna! (Getta indispettita l’istromento, mentre riprende il suono interno dei sàmisen.) Dicon di gran bugie Nel mondo ai vivi! Che da vivo non sa, Non sa da morto. (Si aggira curiosa e meravigliata ammirando i ricchi paraventi ed i preziosi dipinti. Vede pennelli e colori su di una tavola. Essa vi si accosta ed attratta dal mistero dei colori siede preso la tavola tentando di pingere. Vuole dipingere un fiore, ma invece n’esce un angue ; Iris getta indispettita il foglio di carta. Ed ora vorrebbe dipingere un cielo azzurro, ma le inesperte mani non riescono che a tracciare una macchia grigiastra. Sfiduciata, lascia cadere i pennelli.) Io pingo… pingo, Ma il mio pennello invano stendo, Intingo! Va la mia mano invano! Invano, invano va la mia mano! Io penso a un fiore, E n’esce invece un’angue tutto terrore, Tutto un rosso di sangue! Se voglio un cielo, Azzurro in mio pensiero, È un fosco velo, Un velo tinto in nero! La fantasia con sé m’invola E porta di casa mia a la picciola porta ; Là la pupilla d’un cieco Finalmente ha una scintilla, Una favilla d’una luce rovente Che fulge e brilla, Ma il lucer d’una lacrima Che lentamente stilla! (Accasciata, nasconde il viso tra le mani.) In paradiso (han detto) non si piange! Ed io di lacrime… ho i miei occhi pieni! (Una cortina si solleva lentamente e Kyoto introduce Osaka. I due uomini si soffermano sul limitare della porta e guardando la fanciulla seduta davanti al tavolino dei colori.) OSAKA (parlando sottovoce a Kyoto) A un cenno mio manda Le vesti e i doni. KYOTO Sì, manderò! OSAKA Or quanto a te, Inutil qui… va via! KYOTO A meraviglia! Vo! (Il taikomati scompare dietro la cortina, lasciando soli il giovane signore voluttuoso e l’ingenua mousmè.)(Alle parole di Osaka Iris si volge sorpresa, gitta un grido e si ritrae paurosa. Osaka la arresta d’un gesto ammirativo.) OSAKA Oh, come al tuo sottile corpo s’aggira E s’informa di te la flessuosa Notturna vesta! Senza posa lo sguardo ti rimira Da capo a piè E l’anima s’appaga nella sorpresa vaga, Nel portento gentile di tua beltà Che, in festa alta, trionfa in te. (Osaka si avvicina sempre più ad Iris. Questa si ritrae ancor più, sorpresa e impaurita.) IRIS (Conosco questa voce! Io già l’udii! In ogni sua parola si rivela È la voce d’Jor! È Jor! È Jor!) OSAKA Perché il piede ritraggi Se a te vicin Mi porta il mio desìo? (Iris si ferma palpitante e Osaka le è vicino.) Dentro a’ tuoi veli lascia lo sguardo mio Disioso penetrare! Io ne’ tuoi occhi veggo tutti i cieli! Gli olezzi io bevo in te Di tutti i maggi! (Osaka accarezza la testa di Iris questa chiude timorosa gli occhi. Al tocco del giovane gli spilloni cadono e disciolgono liberi i lunghi capelli che fluiscono giù per le spalle di Iris, ricoprendola come di un manto.) OSAKA (tuffando con voluttà le mani nei capelli d’Iris) Ah, i tuoi capelli… Son sì lunghi e tanti Da incatenarti intorno… Tutti gli uomini! Tu m’incatena e per la via, mousmè, D’ogni tua brama, Deh, tu, mi mena! IRIS (incredula, quasi sorridendo e riannodandosi i capelli) (Da niuno ho udito dirmi tante cosa. Iris tanta bellezza? Niun lo crede! M’ha detto un sol finor che son graziosa, Il babbo mio, Ch’è cieco e non mi vede!) OSAKA Il tuo corpo s’ingiglia D’un candore più bianco del Fousiyama! Bocca sana vermiglia! Fresca fontana ove zampillan Tutte le dolcezze E tutte le carezze! Ove il mio sangue vivo si ristora! (Iris sorride nell’udire le parole entusiastiche di Osaka.) Tu ridi? Ridi? Ridi! Ridi, ancora! IRIS (con timore e vergognosa) (Ho fatto male a rider, Ma non so se muovermi O star ferma a sue parole, Se fargli reverenza! Gli dirò “Signor!” No! “Re!” È poco… “Figliuol del Sole!”) OSAKA Arrossi a mie parole? Non arrossir! Lascia arrossire il sole ; Egli ogni dì ha tramonti, tu? Sali, sali, altissima, A le superbe aurore, Ai superbi orizzonti del mio amore! IRIS Figlio del Sol! OSAKA (Dà una stridente risata. Iris si ritrae ancora, impaurita.) Ah tu, fanciulla, ancor mi credi Jor della Commedia? Or recito la Vita! T’ho, in vesta d’istrion Per farti mia, rapita. Apri gli occhi, mousmè! Vedi ed impara la Vita. Il vero nome mio Vuoi tu sapere? Ebben, mousmè, Io mi chiamo “Il Piacere!” IRIS (ricordando con accento di terror) Un dì (ero piccina), Al tempio vidi un bonzo A un paravento tutto fatto a simboli, Sciorinare il velame d’un mistero… Era una plaga D’un gran mare morto Color del bronzo ; E v’era un cielo Rosso sì come sangue, D’un rosso livido ; E una gran spiaggia, Una gran spiaggia morta Di grigio e nero… Una fanciulla giacèavi adagiata, Scarne le membra, Sparsi i capelli E nella bocca un riso Ch’era uno spasimo… Su dal mar morto Una gran piovra intanto Il capo ergeva… E la fanciulla col grande Occhio falcato fuor guatava ; Questa, domata a quel terror di sguardo, Tutta affisava! Su dal mar morto I viscidi tentacoli Moveva il mostro, e per le gambe, Pei reni e per le spalle, Poi per le chiome E il fronte e gli occhi E il petto esile ansante, E per le braccia La stringe e allaccia! La stringe e allaccia in viso! Essa sorride ognor! Essa sorride e muor Con un estremo spasimo Che par un riso… essa sorride E muor, e muor! E il bonzo a voce forte “Quella piovra è il Piacere… Quella piovra è la Morte!” (Iris si lascia cadere ai piedi del giovane, piangendo e rimanendo accasciata dalla paura e dal dolore.) Deh, ch’io torni a mio padre! OSAKA (con cinismo) Son le fole dei bonzi Spavaldi e ipocriti Che all’alito d’un bacio Si sburgiardano! (A un cenno di Osaka le koumaro portano e stendono ai piedi di Iris stoffe, gioielli, ventagli, fiori.) OSAKA (sollevando Iris e stringendola a sé poco a poco) Or dammi il braccio tuo, Braccio di neve e avorio! Intorno al collo così m’anoda! Scogli i capelli! (sciogliendole ancora una volta i capelli) La testa bruna sovra il mio petto Tu m’abbandona! Cogli occhi, gli occhi miei… Tu, ed io, labbra le labbra! Vi scendo e tocco la dolce bocca! (Osaka abbandona la sua bocca su quella di Iris quasi svenuta, mormorando e supplicando 🙂 È questo il bacio! (Iris, staccandosi da Osaka, rimane atterrita, poi prorompe in pianto.) OSAKA (guardandola, sorpreso) Piangi? IRIS Penso a mio padre! OSAKA Gli darò vesti e denaro! IRIS Io penso alla mia casa! OSAKA Palazzi avrai! IRIS Io penso al mio giardino! OSAKA Ne avrai d’immensi E a serre ognora in fiore! IRIS Ma non sono i miei fior! OSAKA (annoiato e sdegnoso) (È una pupattola!) Nullo desio ti adesca Di codesto splendore, Vesti, ori? E il bacio è un’esca Cui non morde il tuo cuore? Chiedi, fanciulla! Brama! Tu pur abbi un desio! IRIS Voglio il giardino mio! Io voglio il mio giardino, Colla sua siepe intorno, La mia casetta bianca Col mormorante rio, Col suo villaggio a manca, Con la vallata a prati, Col sol che appena è giorno Appar sugli elevati fianchi Del Fousiyama e… Mi chiama, mi chiama! (Rimane immobile.)(Kyoto accorre.) OSAKA (seccato, rivolgendosi a Kyoto) Da un’ora essa m’attedia! È pupa da commedia! Pupa di legno ; or’ io mi sdegno! Un mio consiglio, accetta! KYOTO (con finta sottomissione) Ognora Kyoto impara! OSAKA (imitando Iris) Torni alla sua casetta! KYOTO È questo il tuo consiglio? La espongo al Yoshiwara! OSAKA Fa’ pur! Ahimè, che noia! (Se ne va sbadigliando.) Vo! Sbadiglio! KYOTO (con astuzia parlando fra sé) Colle piccine gran maestra è natura. O moine o paura! Osaka è giovin ; vede ratto, E ratto ei vuole il suo desìo Tradotto in fatto. Esperienza e pazienza! A me! Vediam! (Con occhio conoscitore osserva e studia attentamente Iris.) Perfetta! E in una vesta Ancor più trasparente di codesta, Come se indosso avesse a veste il nulla, Vederete qual trionfo di fanciulla! (Scegli una veste e fa cenno alle donne di vestirne Iris.) Alla toeletta! Olà! (Le donne accorrono ; Iris impaurita vuol fuggire.)(irritato) Con me ritrosa? (imperioso) Qui s’obbedisce! Bada! Per le putte cattive c’è la morte! (Apre la parete a destra e mostra ad Iris un precipizio oscuro e fondo Iris indietreggia impaurita.) Chiamo il Vampiro E fatta è la tua sorte! IRIS (implorando) No, non fatemi male! KYOTO (rabbonito) Non lo voglio! (insinuante ; prende il pupo che nella commedia rappresentava Jor e lo porge ad Iris) E se obbedisci, guarda! È tuo! IRIS (Sorpresa, prende con gioia il pupo.) È Jor! KYOTO (dietro le suoje, spiando nella via) Annotta! La gente dotta e ghiotta D’ogni cosa vaga e rara S’accalca e indaga! Già arrossa di lumiere il Yoshiwara! Oh, febbre del Piacere! (Intanto le esperte donne cominciano ad abbigliare Iris, dietro un paravento.) La parete sottile scorre e schiude A uno sciame gentile di donne ignude! Qualche altro Osaka certo passerà, E in questa onesta rete di giovinezza incapperà! IRIS (Mentre l’abbigliano, Iris tutta intenta al pupo, si risovviene la dolcissima cantilena del dramma, e mentre la ripete, infantilmente lo fa agire.) Apri la tua finestra! Io sono il Sole! Apri l’orecchio a mie dolci parole! Apri l’anima tua alla fede e spera! Jor ha ascoltata, o Dhia, La tua preghiera! Tu vuoi morir? Morir io ti farò, Ma ti farò morir dal sol baciata, Ed al paese eterno ti trarrò… (Kyoto si allontana dalla veranda, ed osserva Iris completamente abbigliata.) Ove, o fanciulla, tu sarai amata! KYOTO Vediam! Così stai bene! (Strappa ruvidamente il pupo ad Iris, e lo gitta in alto ; una guècha lo afferra a volo.) Ha sonno il piccol Jor ; Poniamolo a dormire! Or ti conviene Sovra la bocca un vago punto in or! (Prende un pennello, e disegna un neo d’oro sulle labbra d’Iris.) Così! Vediam ove posarti… In alto! Ti voglio qui! (Colloca Iris sulla veranda.) Superbamente erette Le divine tue forme! Ed or vediam Se la gente abbocca! (alle guèchas) Attente, streghe, attente, attente! (colpo di mano)(gridato) Via le cortine! (Le guèchas fanno scorrere rapidamente le mobili pareti. Si scorge la strada del Yoshiwara tutta affollata. L’improvvisa apparizione d’Iris attrae subito l’attenzione della folla, che prorompe in entusiasmo.) LA FOLLA Oh, meraviglia delle meraviglie! (Kyoto, appoggiato alla veranda, osserva soddisfatto.) La vaga figlia! È rosa thea! Fior di verbena! Fior di vaniglia! Fra le più vaghe figlie O vaga meraviglia! Giorno di rose e di viole! Notte serena! Parla, bella mousmè! Udiamo l’armonia di tue parole! Parla! L’anima di desìa! Sì, è rosa thea E imbalsama davvero Tutta una giovinezza! Una carezza di questo fior Darìa vita all’idea D’uno spento pensiero! Gemma pura di natura! Parla, bella mousmè! Parla! Parla! Parla! Ah! KYOTO (esaltandosi di gioia e fregandosi le mani) Son uomo di talento, sì o no? (Un norimon si fa largo nella folla ; ne esce Osaka, il quale vedendo Iris, respinge la folla, gridando furente, esaltato.) Ve’ che furore! Strana è la gente In fregola d’amore. Io ci guadagnerò a staia i riò! OSAKA Datemi il passo! KYOTO (È Osaka!) OSAKA Indietro! Indietro! KYOTO (Eccolo ancor! È pazzo!) OSAKA Indietro! KYOTO (Io godo!) OSAKA (Aggrappandosi, sale sulla veranda.) Iris, son io! Io sono Osaka, Jor… Tutto sarò per te quel che vorrai! Osaka può donarti gemme ed or Quanto può darti Jor Di luce o rati! E qui or io M’inchino innanzi a te, Qui giù, qui giù nel fango! Qui a’ tuoi piedi! Curvo a’ tuoi piè, Fanciulla, Osaka vedi qui giù! Qui giù nel fango! Qui a’ tuoi piè! Qui la pazzia prosterno Del mio orgoglio Che cieco e vil m’ha Fatto a tue bellezze! Iris ancor, ancor, Dammi l’immenso ciel Di tue carezze! (Si slancia verso Iris ; ma Kyoto si frammette fra Osaka e la fanciulla.) KYOTO Osaka, io qui son servo A tutto il pubblico! OSAKA (impetuosa e minacciando Kyoto) Io primo fui che tal tesoro vidi! Kyoto, la voglio ancor! Io son pentito! Ebben chi gareggiar potrà con me? Dò tutto quel che chiedi, Ladro, arpìa! (con espansione) Iris divina, Deh, sii mia! Iris! (Appare nella folla il Cieco, accompagnato da due merciaiuoli.) IL CIECO Iris? Essa è qui dunque? IRIS (Rimasta fino allora intontita, alla voce del padre sobbalza per la gran gioia.) Sì, son io… (protendendo le braccia verso il padre, mentre la folla sorpresa circonda curiosamente il Cieco) Padre! Son Iris! Ah, qui vieni! Qui! LA FOLLA Suo padre? È un cieco! IL CIECO (implorando i circostanti ; la folla, presa subitamente da un senso di pietà, fa largo intorno al Cieco.) Conducetemi sotto a la finestra… LA FOLLA Fate largo! Fate largo! IL CIECO …ove sta la fanciulla svergognata! LA FOLLA Il passo! Il passo! KYOTO (Sorpreso dall’apparizione del Cieco, urla per giustificarsi.) Egli venduto m’ha la figlia sua! IL CIECO (imperioso) Iris, rispondi! Ove sei tu? IRIS Qui, padre! IL CIECO (Guidato dalla voce della figlia, si avvicina, e raccogliendo manate di fango le scaglia contro la veranda gran movimento di sorpresa nella folla) To’, sul tuo viso! To’, sovra il tuo fronte! To’, nella bocca! To’, ne tuoi occhi fango! LA FOLLA Ah! (La maledizione del padre rende Iris pazza di dolore, e respingendo tutti da sè, con improvviso slancio si precipita dalla finestra nell’abisso prima mostratole da Kyoto, prorompendo in un grido terribile.) IRIS Ah! OSAKA (che non arriva in tempo per salvare Iris, rimane terrorizzato alla finestra, davanti all’abisso) Ah! KYOTO (le mani nei capelli) Ah! LA FOLLA Ah! Mascagni,Pietro/Iris/III
https://w.atwiki.jp/raracha/pages/12.html
; COLOR(#5f9ea0){秋の気配。。。 #ref error :ご指定のファイルが見つかりません。ファイル名を確認して、再度指定してください。 (nora);です! greeting2;}; 11majo.gif 昔の名前で出てます(笑)『クラブ楽楽』 [#u6afe663] -メインマシンが選手交代 new2007-09-10 (月) 09 59 08; [#x65d509f] こんなことあんなこと。。。 [#t5c443df]なんでやろう? new2007-08-29 (水) 10 14 55; [#e3fb6e38] 暑さでボ〜ってしてたら。。。 new2007-08-24 (金) 15 01 55; [#w47525d4] 相変わらず、なかなか先方からのチェックバックが来ない! [#m65557ae] JWWでファイルをもらったんですが、、、 new2007-07-08 (日) 14 47 55; [#g87ef320] 今日は『直列寸法』というツールで気がついた事。 new2007-05-15 (火) 16 15 55; [#ke504068] お仕事し過ぎのあなた。ちょっと、身体を動かしてみては? new2007-05-21 (月) 15 35 55; [#ca41182d] ちょいと行ってきました。『VectorWorksDX12.5Tour inAppleStore』 http //www.aanda.co.jp/Event/vwdx_tour/index.html new2007-05-10 (木) 10 43 55; [#ga4cb651] またまた、作業画面の設定からです。 new2007-03-23 (金) 11 00 55; [#w1b4e0ab] また泣かされてます。 new2007-03-14 (水) 11 19 55; [#z024eefc] PC環境 [#oebc2368] 拙い過去ログは。。。こちら heart; [#n400a313] 12 ; CENTER 。。。しんどかったあ〜〜〜♪♪。。。 heart; heart; heart; #ref error :ご指定のファイルが見つかりません。ファイル名を確認して、再度指定してください。 (nolink) ; CENTER heart; heart; ID パスを覚えてますかあ?---コメントを書いてね heart; heart; heart; 富士山のてっぺんまで行ってきました。 なんでこんなとこ来たんやと思いつつ。数歩あるいては深呼吸して。 六号目で泊。翌朝6時からてっぺん目指して。 昼に無事登頂。砂走りを一気下り〜〜〜 いやはや流石日本一の富士の山 でも富士山は眺めるもんやなあ〜お散歩コースから見る冬のおつむに真っ白い雪を頂いたあのお姿を眺めてるのが美しい 六号目でのご来光。降り注ぐような満天の星空は最高でしたが。。。 名前 コメント ほんとうに、無信心な私も思わずありがたあ〜〜い気持ちになったものでした。昨今、地球の命も危ぶまれるような気配。でも、氷河期もかつてはあったのだから。小さな星の運命。たかが人間、どうのこうのと言う筋のもんでもないのかな?パンドラの箱を開けちゃったんだもの -- *nora new{2007-08-29 (水) 10 11 58}; なんともすばらしい、自然と拝みたくなる(当家は南無阿弥陀仏)眺望ですね。しかし最近、このような美しい地球が見れなくなる日が刻々と迫ってきているような気がして、ここでも「南無阿弥陀仏」を唱えたくなります。 -- *にしやん new{2007-08-27 (月) 10 38 58}; CENTER 青い文字;はリンクされてます。ちょいとクリック!さ〜〜て何処へ? 昔の名前で出てます(笑)『クラブ楽楽』 [#u6afe663] #ref error :ご指定のファイルが見つかりません。ファイル名を確認して、再度指定してください。 (around) 以前はみんなでわいわいがやがやと賑わったお店も統制がきびしゅうなって、客足が途絶え〜寂しいことになってしまいました。 そこで、また気軽におしゃべりできる場がほしい職務質問されんような smile;お店で。 と思い,古いお店をまたまた開いてみました。 どうぞ,お気軽に、いらしてくださいな。 このクラブのこと世の中のことご自分のことなんでもぶちまけようではないですか〜 ママさんは相変わらずですんまへん smile; br;またのお越しをお待ちしております。 heart; heart; heart; -メインマシンが選手交代 new{2007-09-10 (月) 09 59 08}; [#x65d509f] iMac.jpg ●iMac●2.0GHz Intel Core 2 Duo 1GBメモリ 250GB ハードディスク● 旧G4とのデータ移送がFireWireですが、CPUの違いとOS10.3.9と10.4.10であることもあって、できませんでした。 br;手作業で設定しましたが,.Macのお陰でかなりのものが救われました。 VWのインストールも早い! 兎に角早い!(今までが遅すぎだったんね。) 今までタブレットのワイヤレスだったのが、ひも付きマイティマウスに慣れなくって,キーボード配列にも慣れなくってスカタンばっかり。。(caps lockの位置が右に行っちゃった!) なぜかウインドウもすっ飛んでいくのよね。突然に。今日からお仕事始めますが、どうなることやら〜〜 sad; CENTER heart; heart; ID パスを覚えてますかあ?---コメントを書いてね heart; heart; heart; 名前 コメント その後にいろいろやってるうちに、VWの図面そのものも検出されてきました。えらい! -- *nora new{2007-09-26 (水) 11 51 49}; よお〜〜く見たらVWの図面と思ってたけど、pdfファイルにしたものでした。VWそのものではひっかかってこないですね。最近はpdf出の提出をしてるので、ほとんど検出可能となるようなので、気が楽になりました。 -- *nora new{2007-09-26 (水) 09 15 58}; 今、OS 10.4.10。今までの検索機能より向上してるのか、私が知らなかっただけなのか.今朝、図面を探すのに、ファイル名だけではなくってその中の単語も検索してくれるの初めて知って、おお助かり.あれは何処の現場だったっけ?を探すのにいち早くピックアップ。きっと、今までもできてたんでしょうね。テキストファイルではできるらしいとは、聞いてたけど。VW図面中のも検索。うれしいです!お宝の持ち腐れでした。spotlightはまた違った探し方をしてくれるのかな?まるで浦島太郎ですね。 smile; -- *nora new{2007-09-26 (水) 08 52 53}; うう〜〜〜ん。『ゼロ』でもいいや,って,登録しよとしてもできない!でことえりの環境設定の中にはいつの間にか『ユーザー辞書』が2個。そして,辞書は閉じていた。勝手に閉じたりしないでよネーー! angry; -- *nora new{2007-09-19 (水) 09 51 16}; どうしちゃったんでしょう!『ことえり』の辞書登録をしようてしたら、先日から登録したのも何処にどなったんやら〜〜『ゼロ』になって,,,ファイルの日付も’02になってて。変換の時には一応うまく出てくれてるうなんだけど。登録の時の『ゼロ!』わけわかんない!みなさまに、ご説明しましたのにぃ〜〜。スカタンです!またやり直し? -- *nora new{2007-09-19 (水) 09 45 13}; それと、予々思っていたことですが、複数の図形(寸法線も含んだ)を反転複写したり、複製後に反転すると、なぜか寸法が『0.01』ずれてくるのです。細かいことですが、気持ちが悪いのよね。グチグチ〜〜〜 -- *nora new{2007-09-14 (金) 17 46 13}; 因に自分の登録した辞書を取り込むのは、『ことえりの単語登録/辞書編集.....』のところです。そこで『その他の辞書』をプルダウンします。『ユーザー』→『○○』→『ライブラリ』→『Dictionaries』→『ユーザ辞書』を選択します。その後ことえり環境設定』に行って、辞書を開いてきてくださいね。古いのをコピペしても、うまく行きませんでしたが。これでOKでしたよ。 smile; -- *nora new{2007-09-14 (金) 16 31 48}; 戸惑いの日々。OSのバージョンが10.3.9→10.4.10で,『あれれ?』ってことが,多いですね。ユーザ辞書を旧からもってこれたから、即使えると思ったのに,今日やっとわかった。『ことえり』の環境設定のところで辞書が開いてなかった。以前からこんな風だったっけ?気がつかなかっただけ?結構、建築用語で登録しておきたいのがあったから。以前、にしやんのソフトでジャンルで使い分けしてコピペしたり、ってのがありましたよね。名前忘れたんですが。また、こっちへ持ってこようかな?仕事用に記号とかも色々あったしね。なんか、新しくなるたんびに戸惑ってるけど。いつまで,ついていけるものやら〜〜グスン sad; それとね。 br;キーボードのcaps lockが左から真ん中寄りになって,ショートカットを打つ時に左手のミスが多いねえ〜慣れなくっちゃなあー 蛍の点滅が消えたのも、とっても寂しいなあ〜ああいう遊びって、MACのとっても好きなとこだったのにな〜〜ポワ〜〜ンポワ〜〜〜ンって。。。スリープしてるのか落ちちゃったんかも区別無いもん!-- *nora new{2007-09-14 (金) 10 19 53}; dictionary.jpg はい。emuさん、早いのは楽やし、なんかたのしいでっせ。画面が大きなって作業範囲が広いのはいいのですが、あっちからこっち、遠いなあ〜。24インチにしなくってよかったわーこれでも、慣れないマウスで肩ゴリゴリ〜モニターの鏡面にちょっと写り込みがありますね。はい、いっつも美女と対面しながらの作業ですねん。ってのはないか。あは -- *nora new{2007-09-12 (水) 09 13 15}; お〜!早速の新iMacええなぁ〜!なんぼでも欲しくなるなぁ。 -- *emu new{2007-09-11 (火) 22 46 05}; ちっこい◎ボタンの設定を『dashboad』から変えて、option+ちっこい◎ボタンをクルクルすると拡大縮小。プレスするとパンツール。ってことでした。 smile; -- *nora new{2007-09-10 (月) 19 53 01}; 今までが今までなので20インチですが、とっても大きく感じてます。横長はツールパレットが邪魔っけでなくていいですね。マウスの設定とかいろんなところをもっと見直していかないといけません。いきなり起きることにびっくりしどおしの毎日ですが。諸先輩各位、使い勝手をお教えくださいね。 -- *nora new{2007-09-10 (月) 19 45 49}; 田舎の電気屋ではマックが並べてないところがほとんど sad;で、この実物を見た事がありませんが、私とは全く反対の、内容は濃くて外観薄くて格好良さそうですね huh;。 -- *にしやん new{2007-09-10 (月) 10 26 08}; こんなことあんなこと。。。 [#t5c443df] CENTER うちのららちゃん なんでやろう? new{2007-08-29 (水) 10 14 55}; [#e3fb6e38] 円弧の半径の寸法ですが、複製でもちゃんと以前はオブジェクトに反応して、正しく数値を表していたのに.なぜか、先ほどやったらば、こうなっちゃって。 #ref error :ご指定のファイルが見つかりません。ファイル名を確認して、再度指定してください。 (330x222) 数値が大きい半径のまんまなんですよね。 もう一度新たにツールで計ったのが下の方です。こちらは問題なく数値を記しとります。なんでやあ〜〜?暑さボケかいな!あんたも。。 名前 コメント 当面の対応としては、直線をかいて、属性パレットで寸法線に変える事ですね。 -- *JBOY new{2007-08-29 (水) 18 34 41}; そうなんですかーーJBOYさんとこも。。。私のMac最近ちょっとのろくなったりしてて、それに、文字編集なんかするとやっぱりVWが落ちまくり〜〜インテルiMacアルミ製がほしいなあ〜〜って.思う今日この頃。いっそいっちゃんでかいのですかね?この際!!! smile; -- *nora new{2007-08-29 (水) 16 54 22}; これはバグでんな〜 同じ症状こちらでもなっとりま〜 -- *JBOY new{2007-08-29 (水) 16 39 05}; 暑さでボ〜ってしてたら。。。 new{2007-08-24 (金) 15 01 55}; [#w47525d4] ふと気がついたらこんなのが、http //homepage.mac.com/vwrr/.Public/nora/font.jpgフォントのプルダウンの上の方に。『なんじゃ?』文字化けのフォント名。気持ち悪いのですが、どうやったら取り除くことが出来るのでしょうか? ここんところjwcファイルで取り込むこと多く、レイヤの多いのにうんざりいやいやしてたから〜〜 sad; 名前 コメント 区切り線の上の部分のは最近使ったフォントを表示してくれて、便利なんですが、時としてどのフォントかわからんように文字化けするんですね。これは取れない感じ。。。 -- *JBOY new{2007-08-29 (水) 18 36 45}; 暑さでボ〜〜〜ってしてたら、ビューポートを使って、やっとこさと進み出した仕事。うまく能率よくできて来た。さ〜プロットしてチェック!と、思ったら。プロッターはVW8.5の環境。それではビュポートは反映されない。ガックン。 sad; -- *nora new{2007-08-27 (月) 09 59 22}; 相変わらず、なかなか先方からのチェックバックが来ない! [#m65557ae] そこで、この暑さをじっくり味わうべく、こんなこと http //nora-nora.blogspot.com/して遊んでます。でも、太るかも。 new{2007-07-29 (日) 10 34 55}; JWWでファイルをもらったんですが、、、 new{2007-07-08 (日) 14 47 55}; [#g87ef320] br;VWはJWWをそのまんまでは取り込めませんよね。そこで、win機でへそ曲げてDXFに変換してmac版VWに取り込んで、さ〜仕事開始と意気込んだのですが。ガックン!縮尺が滅茶苦茶です!S=1/30とあったので、そのように設定してるのに、図面実際の25倍位のでっかさになって。。。 br;結局、またまたJWCで保存し直して、作業画面を入出力に変えてやり直し。縮尺はなんとかOKの模様。 br;どうしてえ〜〜〜! 私はこういうことしか報告できないんかしらねえーーートホホ! やはりJWWはJWCに変換が正統派ですな。 br;JWWではなくってJWCでしかVWは開けないんですよ。って、何度も言えないでいる小心者のnoraでした。 名前 コメント おおーーJBOYさん、仰せの通りでございます。『デフォルト』のまんまでしたのでインチで取り込んでおりました。でも、でもお〜〜やっぱり結果は25.4倍ですう〜。なんでえ?jwwを直に取り込み可能にはVWはしてくれないのかなあ?結構みんなjww使ってるって言うのにねえ。やれやれ少数派はつらいよ、いつの時代も。。。 -- *nora new{2007-07-10 (火) 08 48 02}; どうも25倍ってのが気になりますが、もしかして取り込む時にインチの設定で 取り込んでませんか? -- *JBOY new{2007-07-09 (月) 21 45 50}; さ〜〜昨日の続きをやろう!っと、jwcを取り込んだファイルをクリック!あれ?http //image.blog.livedoor.jp/sisae/imgs/6/8/682f61de.jpg---(何言う天然!v12.5で作ったよ!) br;ふむ。OKね。。れれーー?またhttp //image.blog.livedoor.jp/sisae/imgs/1/e/1ee95a73.jpgこんなん出てきた〜!ってことは、またjwcを取り込み直し?昨日、そのファイルに手を加えたとしたら、それもパアーやんかーーてなわけで、折角、始めたいいことの甲斐もなく肩こりになるんよねえ sad;-- *nora new{2007-07-09 (月) 09 22 31}; うちも先方には内緒で息子のwin機なんですよ。winがあるのがばれると、『MacのVWなんかで描かないでwinのAuto Cadでやってくれ』って、言われそうだから。じっと、我慢のこっそりJWCに変換やってるってわけ。で、一手間でもさぼろうって思ったら、こんなことになったんよね。 -- *nora new{2007-07-09 (月) 08 32 31}; jwwで渡されると面倒くさいですね。「jwcにしてや〜」って、なんぼいうてもjwwで送って来られ事が多いね。私はあきらめて、エミレーションソフトでWinを立ち上げ変換し直してます。(情けないかな、最近はこれだけの為にWindows) -- *emu new{2007-07-08 (日) 16 34 21}; 今日は『直列寸法』というツールで気がついた事。 new{2007-05-15 (火) 16 15 55}; [#ke504068] br; 図のように3つ寸法を取ってみて、真中の<350>をクリックしましたら、3つ一緒にアクティブになり、『データパレット』には『直列寸法線』となってます。以前は真中のみがアクティブでした。不要なもののみを削除できたんやけどなあーー。 br;VW12.5からは作図の際に心してツールを選ばないと、後から『ガクッ』 sad; 名前 コメント command+Kでこんなダイアログです。http //image.blog.livedoor.jp/sisae/imgs/7/5/750d5201.jpg。。。グループで固まってしまうのにも、また、難点あり!---直列寸法線の良さをもっと引き出して改良したものにしてほしいですね。 わお!べるさん、凄い!これで。日頃のもやもやした気持ちで直列寸法線を使っていたのが快適ツールに変身です!すっきり使えて能率UP!!謝謝!グラッツィエ!ダンケシェーン!メルシー!テシェッキュル エデリム!おおきにぃ〜〜 -- *nora new{2007-07-17 (火) 15 36 14}; そんなときは、直列寸法線を選択して Command + K(グループに変換)。そして Return でOKだよ(^.^) -- *べる new{2007-07-17 (火) 01 35 32}; やっぱり、この直列寸法線ってのは、いいような悪いような。って思いつつ使っておりますが。これがグループ解除できるってことは解除ではなくって中に入って編集ができると大助かりなんですよねーー文字のオフセットもこの中でやらせて〜〜〜 smile; -- *nora new{2007-07-16 (月) 10 54 16}; 個別寸法派ですね。やっぱりオフセットやカスタム寸法(あらかじめ設定文字オフセットした)を切り替える事多いもん。 -- *emu new{2007-06-30 (土) 16 43 05}; べるさんにアドバイスを頂いてから、設定をその都度に合わせて変えたりしてますが,後で,やはり個別寸法線にしたくなって、グループの解除をしちゃいます。時によってですが、ぱらぱらの文字列&線分ってなると、最初から寸法のやり直しです。どうぞ、個別寸法のままでネって、祈る気持ちでやってます。バラバラにするのは最終の段階ですよね。(そんな必要性なんかあったことないけど。プン!!)どうも、気紛れは困りものです。折角、直列寸法線のよさを使ってみたいのに。その中の一部だけ文字オフセットを変えたいことも後から出てきたり、寸法線は最初の侭ってことはあんまりないなあ。。 -- *nora new{2007-06-30 (土) 14 00 38}; べるさん、ありがとうございます。成る程、用途に合わせての設定をしておくと、今迄通りの使い方もできるんですね。ほんと!寸法ツールのそんな設定は覗いたことありませんでした。奥がふかあ〜〜い。っつうかあ、もっと『見なさいよ!』ってことですね。 smile; そして、『聞くは一時の恥、聞かぬは一生の恥』毎度、恥の上塗り。いえ、厚化粧の必要なnoraでした。。。 sad; -- *nora new{2007-06-04 (月) 08 26 19}; 寸法を連続して作図するとき、旧来の「個別寸法線」で描くかと「直列寸法線」で描くかは、寸法線ツールが選択されているときのモードバーの一番右のボタンをクリックすると、切替え可能だよ。 -- *べる new{2007-06-03 (日) 18 37 46}; この『直列寸法線』って、気まぐれ?よくわからないんですが。Bossa Nova さんがおっしゃったようにグループ解除で複数の寸法線になる時と全くのパラパラの文字列&線分になる時があるようですが。私のところだけなのかしら。また、少しヒットするのがずれた時に修正がし辛い。寸法補助線の移動の際、全員お揃いでついてきちゃって。足が長い時にはBossa Nova さんのおっしゃるように連動してくれるようですが。短足の時にはゆうこときかん! -- *nora new{2007-06-02 (土) 11 23 03}; ブ〜〜やっぱり、使い勝手が違ってやり辛い!以前は『図形の変形ツール』に対応していたのに、だめですね。色々やって今回変わってしまったところを踏まえてその後にどういう使い方をするのか考えてから使うってことですね。 sad; sad; -- *nora new{2007-05-16 (水) 10 52 35}; Bossa Novaさん、ありがとうございます。試しましたら、ほんと!すっきり揃ってくれるのは有り難い。黒丸がちょこっとずれたりしてたのは気になって拡大してやってましたから。一歩進んで使い込むといいことも出て来るんですね。これからのVW12.5たのしみです。 -- *nora new{2007-05-16 (水) 09 37 53}; それと寸法補助線を移動すると、隣の寸法値も連動して変更されるのはウレシイ! -- *Bossa Nova new{2007-05-15 (火) 19 09 35}; でも12.5の「直列寸法線」は数字位置や図形からの距離をあとで調整しても、隣合う寸法線がずれないのはいいですね。 -- *Bossa Nova new{2007-05-15 (火) 18 58 40}; 「直列寸法線」はグループ解除で複数の寸法線にしてからでないと不要な寸法線の削除はできませんねー。 -- *Bossa Nova new{2007-05-15 (火) 18 47 44}; お仕事し過ぎのあなた。ちょっと、身体を動かしてみては? new{2007-05-21 (月) 15 35 55}; [#ca41182d] 最近、こんなこと http //nora--vwrr.blogspot.com/2007/05/blog-post.html。はじめてみました。 名前 コメント 頸椎の刺ができているかどうかはわかりませんが、あれ以来肩こりにも効くと言うので、寝る前にタオルを首の下にして『試してガッテン!』 br;でも、そのまんま、スーースーーーいいのかなあ?首(肩)に徹底攻撃をしている今日この頃でありました。 -- *nora new{2007-06-04 (月) 08 32 49}; 見ました。怖いですね。姿勢には気をつけないと。でも、直す手だてはあるようなので、希望を持って心がけようっとーーこの重い頭をまだ当分乗っけておかないといけないんですからね。 smile; -- *nora new{2007-05-30 (水) 17 01 48}; PC齧りつき生活の方、必見!時間帯いろいろだから。。あっ、明日って、もう、今夜のまんまの〜〜〜 -- *nora new{2007-05-29 (火) 09 39 45}; 『試してガッテン』 http //www3.nhk.or.jp/gatten/archive/2007q2/20070523.html』の『警告! 首の痛み総点検』の再放送 http //www3.nhk.or.jp/gatten/schedule/saihousou.htmlが、明日5/30に午前1時05分〜1時48分と午後4時05分〜4時48分にNHK総合テレビ。6/3は午前3時00分〜3時43分衛星第二テレビで。 -- *nora new{2007-05-29 (火) 09 34 28}; ちょいと行ってきました。『VectorWorksDX12.5Tour in AppleStore』 http //www.aanda.co.jp/Event/vwdx_tour/index.html new{2007-05-10 (木) 10 43 55}; [#ga4cb651] 5月8日 19 00〜 Apple Store Ginzaにて テコデザイン有限会社 代表 の柴田 映司 氏 の講演です。 テーマは「VectorWorksにおける3Dビジュアライゼーションのデザイン手法」 ということで、デザインディレクターの柴田氏が、汎用CAD VectorWorksでの「3Dスケッチとしての使用例」を分かりやすく紹介、これまで手掛けられた実例を、実際にVectorWorksを操作しながら解説。初心者から製図経験者まで、すぐにでも活用できるテクニックを云々。。。ということで、行ってきました。 軽快なBGMとともにくりひろげられる素敵な3D空間、什器etc てきぱきと作図され、ナーブス曲線を使ってあれよあれよという間に曲面が作られそこにまた曲線でできた穴があけられ。。。 普段2Dしかやっていない私には、Inte lMacでどんどん進められる作業はまるで魔法のよう。あまりのスムーズな運びについていけませえ〜〜ん。 あんなことができるのかと、目を丸くして見ておりました。 おみやげのデモ版で再現できるのかしら?おつむが空っぽにならないうちに、ちょいとおあそびしてみようと思ってます。 名前 コメント 今、試そうとして、もう、しぼんじゃいました。DVD版ですので、メインマシンのG4にインストール不可能。iBookはG3でメモリ不足。512MB以上の実装メモリとあります。う〜〜ん。やっぱり魔法は私にはできないんだあーーー sad; -- *nora new{2007-05-11 (金) 14 05 55}; *future さん、大阪はどなたが?なにしろ魔法のようにふんにゃあ〜〜としたオブジェクトもあっという間にできるんですよーーintelmacはそれを即座にレンダリング。ラジオなんチャラって言ってましたが。 -- *nora new{2007-05-11 (金) 13 36 33}; *noraさん、お疲れさまでした。 柴田さんの公演はもう一度、聞きたいくらいです(*^_^*) 来週の金曜日は大阪の『VectorWorksDX12.5Tour in Apple Store』です。行ってきますね! -- *future new{2007-05-11 (金) 12 56 17}; ほんとほんと!とっても感じの言い方でした。お時間をゆっくりとってだともっとよかったんでしょうが短時間に見事に展開してくださって。私もやってみたいって思っちゃいました。 -- *nora new{2007-05-11 (金) 09 08 28}; テコ柴田さん、私も大阪で拝見しましたよ。スゴいですよね。まさにVWショー!ほんで、また柴田さん、少しお話もしましたが、とってもきさくでしたよ。 -- *emu new{2007-05-10 (木) 23 08 53}; またまた、作業画面の設定からです。 new{2007-03-23 (金) 11 00 55}; [#w1b4e0ab] バージョンアップの都度、みなさんから頂いたプラグインやツールetcを入れ直しです。メニューバ−に『図形選択』『図形表示』とかを入れたり。 面倒ですがこれをしないと能率が全然違います。いつもの繰り返し。最近『笊脳』になった私のおつむ。いい刺激です。ありがとうございます。 sad; これでJWCのやりとりをまたVW12.5でも再開できるかな?ここでいやな報告しなくてすみますように。 smile; 名前 コメント 成る程、やってみました。なんら問題なく使えますね。やっぱりまだ設定漏れも結構あったので、助かりました。見慣れた昨日迄使ってたVW12の環境が戻ってきました。ありがとうございました。 -- *nora new{2007-03-23 (金) 20 07 48}; プラグインも12.0のPlug-Insフォルダから12.5のPlug-Insフォルダに移しただけです。 -- *Bossa Nova new{2007-03-23 (金) 18 29 04}; ほんとうは 一から作業画面の設計をやりなおさないといけないのかもしれませんが、とりあえず この1ヶ月半は問題なく使えています。 -- *Bossa Nova new{2007-03-23 (金) 18 24 03}; えーっと、12.0のWorkspacesフォルダの中から自分で設計した作業画面をつまみ出して、12.5のWorkspacesフォルダに放りこみました。その後12.5を立ち上げて細かいところをちょっと調整して使っています。 -- *Bossa Nova new{2007-03-23 (金) 18 18 15}; 左に『VW12標準+R』って、ありますが、Renderはいれてません。なんでしょうかねえ?『〜+DET』『〜+SXF』とかも。 -- *nora new{2007-03-23 (金) 18 03 46}; で、今、フォルダの中を覗きましたらば、えらいちゃいますが、12とでは。このまんま放り込んでもいいんでしょうかねえーー#ref error :ご指定のファイルが見つかりません。ファイル名を確認して、再度指定してください。 (nolink);どうでしょうか? -- *nora new{2007-03-23 (金) 17 57 22}; Bossa Novaさん、お久しぶりです。あ、そうなんや。初めて知りました。いちいち『めんどくさ〜〜〜』って、思いながら、し忘れたのが出たら、また入れて。。。一遍にできますね。それなら、言うてみるもんや。いや、書いてみるもんやね。恥を。えへ。 bigsmile; -- *nora new{2007-03-23 (金) 17 48 44}; ↑↑↑上の「作業画面の設定」ですが、わしゃーv12.0で使っていた「Workspaces」をそのままv12.5に放り込んで、そのまま使っとりまっせ。 -- *Bossa Nova new{2007-03-23 (金) 11 49 13}; また泣かされてます。 new{2007-03-14 (水) 11 19 55}; [#z024eefc] #ref error :ご指定のファイルが見つかりません。ファイル名を確認して、再度指定してください。 (nolink) 以前、 寸法線のマーカーの黒丸が消失 http //nora--vwrr.blogspot.com/2006_07_01_archive.htmlというのを書きましたが、vw9.5で作図したもの(上図)をvw12(下図)で開いたところクラスの属性も線分の先端の矢印マーカーも消失! 愕然!!! 名前 コメント PC環境 [#oebc2368] メインマシンが選手交代 iMac.jpg ●2.0GHz Intel Core 2 Duo 1GBメモリ 250GB ハードディスク---20インチ● #ref error :ご指定のファイルが見つかりません。ファイル名を確認して、再度指定してください。 (nolink) 拙い過去ログは。。。こちら heart; [#n400a313] CENTER 『ビューポート』に嵌ったり、『JWC取込取出』で 泣かされたり、いろいろあったなあ CENTER たのしかった。 long long ago CENTER 。。。また、あそんでみたいな。。。 CENTER 今度は*楽々くん、3Dであそんでくれるかな? CENTER Lale;はトルコ http //nora-turkiye.blogspot.com/の国花です。 br; 11majo.gif CENTER heart; greeting2; heart;
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sora のPAGE ☆彡 ガラリとぺージを変えてみましたwどうかなぁ? 犬の図艦 (U・x・U) イヌの図艦です。イヌ好きには結構いいんじゃないですかぁ?w ちなみに僕の好きなイヌはボルゾイ(Borzoi)なのだ+.(・∀・)゚+.キラキラ 猫の図艦 (=^・^=) 今度はネコ図艦ですw。全種類のネコが載っているかは分かりませんがトニカクみんなかわぃぃです(^。^@) ちなみに僕が好きなのはロシアンブルーです^^みんなは何かな? 昆虫図艦 昆虫が苦手な僕にとってはこれを見ていると鳥肌が立ちます(^_^;) てか、初めて「はんみょう」と言う虫をこの図艦で見ました。結構きれいな虫なんですねw。もっと怖いのを想像してました^^ 心理テスト o(@^‐ ^@ )O ワクワク 43種類の心理テストがあるそうです。これは結構おもしろいです!是非やってみてください!!! これまでで - 人の人が訪れたみたいだよぉ\(── 。 ──) -意見(参考にするんで(^^)or感想or雑談。。。。。なんでも書いてくれ o( ▽ )o 何この比較?!にしてもガッキィもトリッピーも可愛いねぇ -- Luck (2007-06-05 18 16 40) そでしょぅノ(´д`)ガッキーはLuckが好きそうだからはっといたよ^-^かんしゃしたまえ!! -- sora (2007-06-05 18 54 01) ecoの所のエロ動画見ようとしたら危うく俺のパソコンにETCの如く滑らかに怪しいもんが流れてきそうになったぜ(゚∀゚*) -- koba (2007-06-07 02 27 43) ガッキーもお願いしますヾ(-ω-`o) -- Luck (2007-06-10 12 48 39) OK!貼っとくよ^^ -- sora (2007-06-11 22 42 29) なかなかのチョイスですやん(゚∀゚浴衣とかあれば頼むぜィ!! -- Luck (2007-06-11 23 21 16) うぃ~^^w -- sora (2007-06-13 00 13 27) やばいwココのガッキィ画像①,②番以外全部持ってたw -- Luck (2007-06-13 14 07 59) さすがですな^^Luck... -- sora (2007-06-13 17 55 17) 最近忙しくて更新できなかった^^ -- sora (2007-06-20 20 13 58) ガッキィふえとる~~~~-- Luck (2007-06-21 12 11 13) また更新しといたんでよかったら見てねo(@^‐ ^@ )O -- sora (2007-06-23 21 30 34) 更新まだかなあ(うぜ -- えこ (2007-06-29 21 17 27) 今日からガッキィのドラマ始まるぜい!-- Luck (2007-07-01 21 00 15) 著作権侵害ですよこれは即刻通報ですねww まったくこれだから肖像権の知らない子は。。。。。-- koba (2007-07-03 17 36 27) 特に新垣油意なんて即刻消すべきですねwwwwwwwwwww -- abc (2007-07-03 17 38 05) ちょっとぺージをがらりとかえてみようかな-- sora (2007-07-04 18 57 11) ラックよ、これを見たならTOPぺージの題名、sora のPAGE ☆彡に変えてくれ!! -- sora (2007-07-04 19 45 04) コノ時間帯に見てしまうとは。。。 -- Luck (2007-07-05 03 00 03) 上の表示って奴のページ一覧から消せるで! -- Luck (2007-07-05 03 03 35) マジか!わかった。Thank you -- sora (2007-07-05 18 32 23) 次は昆虫図艦でも捜して載せようかな^^ -- sora (2007-07-05 19 00 33) 犬の図鑑はかなり良いな!!コレに関しては脱帽やわwww-- koba (2007-07-06 01 02 51) 心理テストやってみいやw結構面白いで! -- sora (2007-07-06 01 10 13) エッチの持久力チェックでタフさ100%ってどんなけ~~~ -- K (2007-07-09 00 31 06) かかかかk -- (^~^)ウメェ (2008-03-16 22 54 54) 名前 コメント
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不在メール I am out of the office from December 27th to January 7th, and will be back on 8th. I have a limited e-mail access. Sorry for any convenience. 12月27日から1月7日まで不在となります。8日に戻る予定です。その間メールを読むことが難しい状況となります。ご不便をお掛けいたしますがよろしくお願い致します。 台湾、断交ドミノを警戒 価値観外交にシフトも - 産経ニュース 【ウェビナー】貿易実務講座(3) 英文契約書・基礎編 | イベント情報 - ジェトロ(日本貿易振興機構) 石川実さん死去 慶応大名誉教授、英文学 - 東京新聞 「室内空気中のウイルス消毒」に関する総説論文が英文薬学雑誌WJPRにて受理 | プレスリリース - 沖縄タイムス 英文のメールを素早く打つ時短テクニックのツイートが話題!「この発想はなかった」 (2021年12月1日) - エキサイトニュース 国立極地研究所│採用情報 - 国立極地研究所 台湾 蔡英文総統 バルト3国議員団と会談 連携強化を呼びかけ - NHK NEWS WEB 米下院議員団が台湾訪問 今月2回目 蔡英文総統との面談へ(毎日新聞) - Yahoo!ニュース - Yahoo!ニュース 英文校正ツールの米グラマリー、創業者2人がビリオネアに? - Forbes JAPAN 文芸時評:11月 私のおすすめ 小川公代(英文学者) - 毎日新聞 SNS通じ「台湾ファン」獲得 蔡英文政権の対外広報戦略とは(Wedge) - Yahoo!ニュース - Yahoo!ニュース 「理解」の処理を自動化して英文を記憶にとどめる - ASCII.jp 台湾で改良戦闘機部隊が発足 蔡氏「国防力強化」と誇示(共同通信) - Yahoo!ニュース - Yahoo!ニュース 英文の配置を変えたらヘンな意味になってしまったシャツが話題 「決して間違いではないアドバイス」「私の人生哲学」 (2021年11月15日) - エキサイトニュース 中米のホンジュラス大統領 台湾訪問 13日に蔡英文総統と会談へ - NHK NEWS WEB ランサムウェア攻撃・身代金要求で町立病院が患者の新規受け入れ停止…テロの標的にもなりうる医療情報、どう守る?(ABEMA TIMES) - Yahoo!ニュース - Yahoo!ニュース 米議員団が台湾・蔡英文総統と会談 中国は強く反発「断固として反対」 - www.fnn.jp 蔡英文総統が台湾イノベーションの先駆者としてNEXT BIG 9社を表彰:htmlspecialchars($row_Recordset1[ name_JP ]) ? 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自分のvim " users generic .vimrc file for vim(1) " When started as "evim", evim.vim will already have done these configuration. if v progname =~? "evim" finish endif " Use Vim configurations, rather then Vi s one. set nocompatible " allow backspacing over everything in insert mode set backspace=indent,eol,start " keep 50 lines of command line history set history=50 " show the cursor position all the time set ruler " display incomplete commands set showcmd " do incremental searching set incsearch " do syntax highlight syntax on set hlsearch " set background color and text colorn (for black display) if "cons25" == $TERM hi Normal ctermbg=black ctermfg=white endif " do file encoding auto check set fileencodings=iso-2022-jp,sjis set number set wrapscan set title set showmatch 参考になるページ http //www.crimson-snow.net/tips/unix/vim.html vim から sh に一時的に変わる方法 sh 戻るには、Ctl+d vim で、対応する閉じ括弧を表示 はじまりの括弧にカーソルを合わせた状態で、%
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Isorated Princess トレーラー ――あなたが掬い上げてくれた時から、あなたは私のお姫様。 だから、あなたが望むなら私はどんなことだってしてあげる。 寂しがりのあなたのために、鼠も鳥も、人形だって。 全部私が揃えてあげる。お姫様のお城を飾ってあげる。 だから、私を側に置いてよ、お姫様。 ――ダブルクロス ――それは裏切りを意味する言葉。 ダブルクロス The 3rd Edition × THE IDOLM@STER - Isorated Princess - 概要 種別: セッション(多分単発) GM: 百合根P PL / PC: PL PC コードネーム キャラシート (プレイヤー名) (PC名) (コードネーム) (キャラシートURL) (敬称略) ローカルルール ルールブック制限なし。 経験点投入可。応相談 日程等 ハンドアウト PC1 シナリオロイス:三浦あずさ 推奨:UGNエージェント あなたはUGNでのパートナー、三浦あずさと共に FHとの大規模戦闘に参加することになった。 あなたは苦もなくFHを撃退するが、別れて戦っていたあずさが戻らず……? PC2 シナリオロイス:四条貴音 推奨:アイドル(相当) あなたがアイドルの仕事でテレビ局に向かうと、 961プロ所属アイドルの四条貴音も後輩を連れてやって来ていた。 貴音が人を側に置くのは珍しいと思いつつも、後輩の紹介を受ける。 PC3 シナリオロイス:"ヒースブライド" 推奨:UGN所属 近頃、UGNのオーヴァードが次々行方不明になる事件が多発している。 ”神隠し”と呼ばれるその事件について、 UGNに所属するあなたにも調査命令が下った。 PC4 シナリオロイス:三浦あずさ 推奨:アイドル(相当) 普段からおぼつかないあずさだが、FH戦から戻って以来 ますます様子がおかしい。 気にかけるあなたの目の前で、突然「行かなくちゃ」と事務所を飛び出す。 - 招待枠PC UGN・765プロだといいことあるかも。 - 日程 想定よりもしっかりしたシナリオになってしまったので、要調整 - ログ 他、備考等 NPC:三浦あずさ - 千早病仕様。千早ちゃんがいるといいことあるかも。 NPC:四条貴音 - FH所属。 ※あずたか百合枠ご注意ください。 ※貴音は961/FH所属だが、美希・響の所属は問わない 参加表明、問い合わせなど 1枠で問題がないなら真帆、2枠ならFH千早、3枠なら大迫、4枠ならUGN千早ですかね。そんな感じで立候補しておきます。 -- 揉む人 (2011-11-26 02 56 07) 名前 コメント
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ATTO II (Ricevimento in casa della principessa Fedora Romazoff a Parigi. Un arcata, sorretta da snelle colonne, divide il Salone propriamente detto dall antisala, che serve da sfogatoio. Nel fondo si scorge l entrata d una serra a cristalli ricca di piante rare. Di là dall arcata, sopra un rialzo un pianoforte a coda intorno molte poltroncine. Quando si alza il sipario, vediamo che il ricevimento è in pieno svolgimento. Fedora dirige il servizio del thé, assistita dal conte Loris Ipanoff) OLGA (presentando Boleslao Lazinski agli invitati. È un bellissimo dammeno dai capelli biondi alla Liszt, ed è ovvio che sta facendo la corte ad Olga per raggiungere i propri fini. Lei è una farfalla madonna, che si prefigge il piacere come unico scopo della vita.) Signori, vi presento Lazinski. Basta il nome nevvero? (a Lazinski) Il dottor Boroff... Il barone Rouvel... ROUVEL (ironico) Felice! BOROFF (scientemente) Lusingato! OLGA Un esule, sapete. ROUVEL, BOROFF Come voi? OLGA Come me. Vedete, la politica é la mia passione. BOROFF (assecondandola) Davvero? OLGA (con entusiasmo) Come é bello il cospirar! ROUVEL (celiando) Vi cercano. OLGA (Infervorandosi) V ascondete. BOROFF (celiando) Vi arrestano. OLGA Fuggite. ROUVEL E vi ripigliano! (Tutti ridono.) FEDORA (tendendo la mano a De Siriex) Oh! II signor de Siriex.. . (a Loris con un sorriso) Vecchi amici di Russia. (a De Siriex) Ed ecco uno recente... Il conte Loris Ipanoff... (a Loris) II signor de Siriex, segretario degli Esteri. (De Siriex esce al sentir nominare Ipanoff, ma si riprende subito mentre Fedora gli offre una tazza di thé.) BOROFF Loris... (conduce Loris alla sinistra in modo che possono parlare in privato) LORIS Che vuoi? DE SIRIEX (a Fedora, con riferimento a Loris) Egli è qui? FEDORA Lo tengo. DE SIRIEX Come faceste? FEDORA Semplicemente. (A questo punto, le due conversazioni cominciano a sovrapposi musicalmente.) So ch è a Parigi; lo cerco, lo spio, lo adesco, l inebrio... BOROFF (a Loris, gravemente) Giurato avevi di non riporre piedi qui dentro. LORIS La cortesia! DE SIRIEX Ed egli? FEDORA E innamorato! Ignoto a tutti. BOROFF Mio Loris, del fulgido sguardo diffida. DE SIRIEX E il suo delitto? FEDORA Ignoto a tutti... (Le due conversazioni distinte - L una tra Fedora e De Siriex, l altra tra Loris e Boroff- procedono in questo brano concertato; tra poco vi si unisce una terza conversazione tra Olga e il Barone Rouvel) DE SIRIEX (a Fedora) Ed ora? LORIS (appassionatamente. A Boroff) L amo.. . FEDORA (A De Siriex) Aspetto... DE SIRIEX (a Fedora) Che mai? FEDORA (A De Siriex) La prova. DE SIRIEX (a Fedora) Come? BOROFF (A Loris) Questa notte io parto... Pensa a tua madre! FEDORA (A De Siriex) Dalla sua bocca. Oh! se lo fosse! Non l odio quanto dovrei... LORIS (A Boroff) L amo, l amo! DE SIRIEX (a Fedora) E se innocente? ROUVEL (ad Olga) Non comprendo... OLGA (spensieratamente. A Rouvel) Lo sono il capriccio leggiero, veloce, che invidia le rondini, e ignora il perché! DE SIRIEX (a Fedora) L amate? FEDORA (A De Siriex) Forse! BOROFF (A Loris) Sei vinto! Ti assista il ciel! DE SIRIEX (a Fedora) Se parla? FEDORA (A De Siriex) Senza pietà! LORIS (a Boroff) Forte io son! ROUVEL (ad Olga) Il vostro cuor. (Fedora e De Siriex risalgono parlando sempre.) OLGA (continuando a civettare con Rouvel) Lo son, io son lo sbadiglio molesto, tenace, che dissipa il bacio, che uccide la gioia, e ignora il perché! ROUVEL Voi siete un bisticcio! (galantemente a Fedora) Principessa, ci fate languir! FEDORA (sorridendo gravosamente) Ognuno porta la sua Croce. (toccandosi quella bizantina che le pende sol petto) Vedete, anch io! ROUVEL É un talismano? FEDORA (facendosi seria subitamente e indicando col dito un piccolo scompartimento nel ciondolo) In quest antica Croce, era una pia reliquia; io vi riposi un farmaco, che sana ogni malor... LORIS (con intenzione) Per voi o per gli amici? FEDORA (Sorridendo) Chi lo sa! LORIS (con un inchino) Grazie. ROUVEL, DE SIRIEX, BOROFF (ridendo) Grazie. OLGA (presentandolo a Fedora) Vi presento Lazinski, il maestro polacco, nipote e successore di Chopin... un poeta del pianoforte, un principe del sentimento, un mago... FEDORA (interrompendo Olga con un saluto a Boleslao) Vi applaudirem stasera? OLGA (con entusiasmo) Naturalmente! FEDORA Bene! (Mentre si allontanano Fedora e Loris, De Siriex e Boleslao offrono entrambi il braccio ad Olga, la quale, dopo alquante moine, si decide per quello di Boleslao) DE SIRIEX (tra l offeso e il galante, ad Olga, che si discosta a braccio di Boleslao) Cosacca! OLGA (attirando l attenzione degli invitati maschi allo scopo di fare una scenata) Miei signori, venite... M hanno offesa! ROUVEL (comicamente) Chi mai? BOROFF (comicamente) Chi mai? CORO Chi mai? OLGA II signor de Siriex. ROUVEL, BOROFF, CORO (con stupore) Lui? DE SIRIEX (piegandosi come un colpevole) lo stesso. OLGA (sempre comicamente) Osò chiamarmi cosacca! Ma perché? ROUVEL, BOROFF, CORO (sempre comicamente, a De Siriex) Risponda il reo! Risponda! DE SIRIEX (con motteggievo le eleganza, canta una canzone russa) La donna russa è femmina due volte, doppiamente adorabile ed ostil.. . Essa é la vera donna, d Eva la figlia vera, con le dolcezze e gl impeti, le audacie e le viltà, l ali e gli artigli, l estasi e le frodi, pronta a immolarsi e facile a tradir. Tutto il suo sesso è in lei, tutto l esser umano un altare, un abisso, un mistero! Angelo e serpe, zingara e regina, sol d oriente e gelo boreal! Ecco la donna russa, con le dolcezze e gl impeti, le audacie e le viltà, pronta a immolarsi e facile a tradir! Ecco la donna russa, (con un inchino galante ad Olga) ed ecco l ideal! BOROFF (a De Siriex) Il ritratto è preciso. ROUVEL (a De Siriex) Benché non troppo gaio... OLGA Evvia! Eccone un altro più somigliante ancor. Il Parigino é come il vino, il vino della vedova, la Vedova Clicquot. Fragrante e perfido, giocondo e gelido, ci fa girar la testa ed i garretti; ma il cuor? Il cuore? Ohibò! Acido e zucchero, vapore e spirito, ribolle, balza, crepita, gorgoglia, freme, e poi? e poi? passò! Farmaco biondo, tossico blando, fa troppo vano strepito, fa troppa spuma... perché? perché? Non so... Svanito il fumo, spenta l ebbrezza, resta il tedio, e l emicrania. Adunque? Dunque? Buon pro! II Parigino é come il vino della Vedova Clicquot! BOROFF Brava, Contessa! DE SIRIEX (inchinandosi) Toccato! ROUVEL (a Olga) Benissimo! OLGA (a Boleslao, investendolo quasi gelosamente) Finalmente! vi colgo... Con chi eravate? Cosa faceste? Rispondete! (Boleslao altro non fa che inchinarsi profondamente.) (Loris e Fedora rientrano dalla sinistra a braccetto. ella freddamente istigante, egli sempre più inebriato, parlando, passeggiano per l anticamera.) FEDORA Ma dunque, é amore? LORIS (con forza) Delirio. FEDORA (ironica) Che sperate? LORIS Tutto. FEDORA (fingendosi offesa) E s io t impedissi? LORIS Con qual dritto? FEDORA (insistendo nel fingere irritazione) Amarvi per forza or dunque dovrò? LORIS Amor ti vieta di non amar. La man tua lieve, che mi respinge, cerca la stretta della mia man; la tua pupilla esprime T amo! " se il labbro dice "Non t amerò!" BOROFF (rientrato dalla dritta, si accosta vivamente a Fedora e Loris, ed inchinandosi a Fedora) Principessa, se aveste ordini per la Russia... FEDORA Partite? BOROFF A mezzanotte. FEDORA Ed io domani. LORIS (con un grido soffocato) voi? BOROFF (a Fedora, inchinandosi) Ci rivedremo allora... FEDORA (porgendogli la destra) A Pietroburgo... BOROFF (dopo aver baciato la mano alla Principessa, a Loris tristemente, con un gesto di saluto) Addio! LORIS Addio! (a Fedora) Doman? FEDORA (con un sospiro subdolo) Lascio Parigi... LORIS Sciagurato! ed io seguirvi la non posso! FEDORA (come per consolarlo) Appena giunta, pregherò per voi perdono... LORIS Vana impresa! FEDORA (fissandolo intensamente) Perchè no? Che faceste? E cosa grave? LORIS (capo) Grave. FEDORA Dunque sei reo? LORIS No. FEDORA (con gioia) Innocente? LORIS D un delitto... (Fedora, ben decisa a carpire a Loris la verità, trovandosi presso il divanetto, con dolce violenza vi fa sedere Loris, e quindi siede al sul banco.) OLGA Principessa, Boleslao può cominciar? FEDORA (facendo con la mano un gesto di indifferenza, e non volendo essere disturbata) Cominci... (Lazinski si siede al pianoforte. Assicuratasi che non ci saranno altre interruzioni, Fedora si concentra sulla preda. Lei e Loris sono parzialmente nascosti olla vista degli altri invitati da un paravento ornamentale e un gruppo di palme in vaso.) FEDORA (sottovoce) Dimmi, dunque... Di ... che fu? LORIS (si guarda intorno per assicurarsi di non essere udito) Fu l accusa d aver teso un tranello a Vladimiro Andrejevich.. . FEDORA (rabbrividendo) E non corri a scolparti? LORIS Da suo padre? Contro tutti? FEDORA Se innocente sei davvero, crederà... (Lazinski comincia a suonare un notturno.) LORIS (tentennando il capo) Egli? (tutta questa scena a mezzavoce) FEDORA E tu qui propormi ardisci l amor tuo contaminato dal terribile sospetto... e il tuo nome... il turpe nome d un assassino! LORIS Innocente! FEDORA (con simulata passione) Prova, dunque, questa tua grande innocenza... e la gitta in taccia al mondo pel tuo onor, per l amor mio! (lo guarda con feroce ansietà affascinando Loris con la persona piegata e palpitante) Tu taci? Rispondi... rispondi! LORIS (con intensità) Fedora, m amate? FEDORA (affascinandolo sempre più) Si, t amo... t amo. Ma parla... parla. . . LORIS (dopo uno sforzo supremo, subito con voce spenta) Ebben... Si... l uccisi... FEDORA (sorgendo in piedi di scatto, inorridita) Eri tu? LORIS Fedora! FEDORA Assassino! (Nel salone tutti applaudiscono Lazinski, che a finito il notturno e é in procinto di iniziare il secondo brano.) LORIS T inganni! Tu ignori... FEDORA (sogghignando) Fu qualche disgrazia? LORIS Castigo! FEDORA Un agguato codardo? LORIS E che ne sai tu? FEDORA (fra sé) Nulla io so! (Loris si alza e manifesta chiaramente la propria intenzione di lasciare la festa.) Mi sfugge! (più forte) Ma dove ten vai? Vuoi, dunque, lasciarmi nel dubbio? LORIS (fermandosi, con grande tristezza) Che giova? Non m ami! T incuto ribrezzo! FEDORA (sforzandosi di sorridere) Rifletti... la prima sorpresa... LORIS (con un gesto disperato) Chiamarmi assassino potesti! FEDORA (accostandosi con mal repressa ripugnanza) Fu il grido del sangue. Ma poi, il cuore risponde chi sa? LORIS (con grande trasporto) Che sii benedetta! FEDORA (procurando di farlo un altra volta sedere) Ma dimmi... Perché l uccidesti? LORIS (resistendo) Parlare, in mezzo a una testa? Vo darti la prova... Domani... qui stesso... FEDORA (fermandolo) Stanotte! Rispondi... Verrai? LORIS Si, verrò... FEDORA (quasi amorosamente) Lo vedi! Non provo ribrezzo. LORIS (baciandole ardentemente la mano) Oh, grazie! Fra un ora? (s allontana rapidamente e scompare a sinistra. Fedora fa l atto di strapparsi rabbiosamente dalla mano l impronta del bacio) FEDORA (trucemente) Infame! Più non mi sfuggi! (Le signore circondano il concertista per complimentarlo) OLGA (con entusiasmo a una dama) Portentoso! ROUVEL (a De Siriex, astutamente) Strepitoso! DE SIRIEX (ridendo a Rouvel) Schiacciante! OLGA (giocondamente a Fedora) Si fanno quattro salti? FEDORA (distratta, e sempre intenta alla vendetta contra Loris) Veramente, è un po tardi. OLGA (chiedendo) Un altro giro? ROUVEL Il ballo è il cognac dell amor. (Olga prende il braccio di Lazinski, un generale offre Il suo a Fedora. Mentre le coppie si muovono verso la pista da ballo, un lacchè reca un dispaccio su d un vassoio a De Siriex, che lo apre in disparte e lo legge con crescente emozione.) DE SIRIEX (accostandosi rapidamente a Fedora) Principessa! Un dispaccio ufficiale. Vi consiglio di sospendere la festa. FEDORA (stupita) Perché? DE SIRIEX Un attentato! FEDORA Contro lo Czar? DE SIRIEX (porgendole il dispaccio) Leggete. FEDORA (leggendo) Quei maledetti! (il dispaccio passa di mano in mano. La costernazione si dipinge su tutti i volti.) DE SIRIEX (a Fedora, con intenzione baciandole la mano) I nichilisti! OLGA (prendendo il braccio di Boleslao, spensieratamente a Fedora) Che peccato! Il mio giro! FEDORA (quasi solennemente) Dio protegga lo Czar! (Gli invitati si congedano da Fedora. Molta confusione nel fondo. La Principessa stringe a tutti la mano. Le due sale si sfollano rapidamente. I servi spengono i lumi dei lampadar e dei doppieri. un cameriere tira un ampia cortina di velluto cupo tra le colonne che dividono l antisala dal gran salone, chiudendo così tutta l arcata. L antisala rimane illuminata da una lampada sola. Fedora ridiscende nell antisala, siede e resta pensosa. Ad un tratio si alza, apre la piccola scrivania Settecento e si mette a scrivere. Dopo essersi occupata per un po in questa maniera, si alza, va verso una porta al lato del salone, e chiama il detective russo.) FEDORA Gretch! (Egli compare sulla porta, e lei lo interroga nervosamente.) I vostri uomini? GRETCH (accennando all uscio donde è entrato) Sono là... FEDORA Bene! (ritorna alla scrivania, e ricomincia a scrivere) GRETCH (rispettosamente) Sempre ho seguito Loris Ipanoff. FEDORA (chiudendo la lettera) Dite! GRETCH (consultando il proprio taccuino) Stasera un uom sospetto, Giunto appena di Russia, gli recava una lettera del fratel Valeriano. FEDORA Il fratello? Anche lui! (riapre la lettera e vi aggiunge alcune parole) Valeriano... Null altro? GRETCH Nulla. FEDORA (chiude la lettera e la suggella) Ho la prova suprema... la confessione sua! GRETCH (meravigliato) Confessa il suo delitto? FEDORA Confessa! GRETCH Finalmente! FEDORA Egli sta per tornare. Voi scendete in giardino. Appena pronti, un segno! Io lo congederò. GRETCH E poscia? FEDORA (alteramente) Fate il vostro mestiere. Non un grido, non un singulto! GRETCH Abbiamo un bavaglio. FEDORA Alle foce della Senna vi attende la nave Elisabetta. È quello suolo russo. GRETCH Obbedirò, signora... O vivo o morto! FEDORA (porgendogli la lettera) Questa per l Ambasciata. Sia spedita all istante a Pietroburgo... GRETCH Forse al generale Jariskin? FEDORA D ogni cosa lo informo. GRETCH Sarà fatto, Eccellenza! FEDORA (in un sussurro improvviso) Silenzio... (va in fondo ad ascoltare) È lui! È lui! (a Gretch) Andate. (Gretch esce per dove è entrato. Come Loris compare all ingresso, Fedora, maestosamente in piedi vicino alla scrivania, gli punta contro un dito accusatore, e gli parla con il tono di chi siede in un tribunale.) FEDORA Loris Ipanoff, oggi lo Czar, nostro signore, venia atrocemente colpito, come un giorno Vladimiro Andrejevich, dai nichilisti... E voi siete di quelli! LORIS (stupito) lo? FEDORA Voi! LORIS È falso! FEDORA Ma perché l uccideste? LORIS (con fredda energia) Per una donna... FEDORA Una donna? LORIS La mia... FEDORA (soffocata dall emozione) La tua LORIS Mia moglie... FEDORA (smarrita) Dimmi tutto... LORIS (sedendo sul divanetto. Guardandolo quasi spaventata Fedora siede essa pure.) Mia madre, la mia vecchia madre, Solinga vive, Come in sogno di pace, Nel suo castel lontan. L ultimo april, vi accolse Una giovin lettrice, Una sirena bionda, Wanda era il nome suo fatal. FEDORA (soffocata) Wanda! LORIS Cedendo alle lusinghe, l amai beato. Ma la mia buona madre L ascosa vampa travide, e lunge volle l incantatrice. lo la raggiungo, l adduco al tempio, mia la proclamo davanti a Dio! M eran padrini due vecchi amici... FEDORA (interrompendolo) Vladimiro? LORIS Vladimiro. Nel segreto nostro asilo tanto assiduo egli si mostra che il sospetto m entra in core. (con crescente emozione) Un vespro, a Natale, partendo pel dolce castello paterno, sovvienmi d un dono promesso a mia madre. Risalgo in slitta, E ratto ritorno. A mezzo la via, Discesa dall uscio del nobile amico. ravviso la fante di Wanda. L inseguo. La donna vacilla, balbetta, confessa. Di Wanda un biglietto reco a Vladimiro, lo salgo egli è uscito. II servo mi lascia un istante. lo corro al tiretto e trovo... FEDORA (interrompendolo) La lettera infame? LORIS (continuando) Che dice "Ti attendo stasera, alle nove!" FEDORA (fissandolo quasi con spavento) lo mi domando ancora se chi mi parla sia l uomo più turpe o più infelice. LORIS (stupito) Come? FEDORA (con la voce piena di odio) Se tu mentissi? LORIS (alzandosi di scatto) Di me dubiti ancora? FEDORA Chi mi da la certezza? LORIS Lui stesso. FEDORA (incredula sempre) Vladimiro? LORIS Ecco la prova. (getta sulla tavola un pacco di lettere) Leggi! FEDORA (riconosce la scrittura di Vladimiro, legg) "Anima mia!" (fra sè, esterrefatta) La sua scrittura. (correndo con l occhio alla firma) "Vladimiro tuo che t adora" (guardando l acclusa fotografia da biglietto da visita) Il suo ritratto! Dunque è vero? LORIS (porgendole un altra lettera) Leggi! Ed era fidanzato! FEDORA (leggendo) Pensa alla mia fortuna" (fra sé) Alla fortuna sua! (prende la lettura) Colei che sposerò non sarà tua rivale la sola donna mia, sei tu, Wanda adorata!" (straccia la lettera) Vile! Vile! FEDORA, LORIS Vile! FEDORA (guardando il ritratto) Essere abbietto! Cuore di fango! (straccia il ritratto e se getta via i pezzi. poi, agitata fin quasi alla frenesia, fissa l attenzione su Loris.) Ed or narra il castigo... LORIS La fante mi svela l immondo ritrovo. All ora fissata vi penetro armato. Deserta è la prima stanzetta. Vi ascolto. Un onda di risa... Un onda di baci! FEDORA Avanti! LORIS II mio nome! Cieco di rabbia! Un urto alla porta e mi slancio. FEDORA (afferrando con le mani il tavolino) Avanti... avanti! LORIS Ella balza. lo l afferro, e l atterro. "Lascia quella donna" grida il vile. Mi rivolgo furibondo al vedermi armato ei s arma. Spara... al fianco mi ferisce... lo rispondo... ma l uccido. FEDORA (come un grido di gioia selvaggia) Ah! anche lei! LORIS (calmo) Ella fuggi... ma inferma cadde... langui... si spense. (fieramente) Ma chi m accusa? Chi dunque mi spia? Conosci tu gl infami? FEDORA (presto) Nulla io so! LORIS Vedi, io piango... ma, se piango, no, non è per la mia vita. A mia madre penso, e piango per il suo gran dolor. Non sarò nella mia casa a implorare il suo perdono, e quei dolci occhi morenti socchiuder non potrò! Vedi, io piango, ma, se piango, no, non è il piango mio viltà! FEDORA (dolcemente, con passione, tentando di consolarlo) Lascia che pianga io sola e pianga di vergogna pianga L infame accusa, pianga il profondo inganno. T avea creduto un vile schiavo dell odio altrui ed eri un forte, un nobile, un santo punitor. LORIS (sconsolatamente) Vana pietà! Vana pietà, se parti! lo patria e tetto e nome e madre più non ho! Vana, vana pietà! FEDORA Loris, non parto più, non parto più! Un altra madre tra le mie braccia avrai! LORIS (alzandosi, risoluto) Addio! (lontano fischio interno) FEDORA (fra sè) Il segnale! LORIS (dirigendosi all uscio di destra) Addio! a domani... FEDORA (sbarrandogli il passo) Dove ten vai? LORIS Rincaso... È tardi. FEDORA No, non partire! LORIS Perché? FEDORA (cercando di prendere tempo) Le spie che ti circondano? LORIS (sfiorandola mentre le passa accanto) lo non le temo! FEDORA (cercando ancora di prendere tempo) Ben io le temo! (tra sè) L uccideranno! LORIS Non vo recarti sventura... Addio... FEDORA (frapponendosi tra lui e l uscio) Ah! rimani! Ho paura. Tu corri a un agguato... Fors anche alla morte. LORIS (cercando di allontanarla) Diranno che sono il tuo amante! FEDORA (fissandolo amorosamente) Che importa? LORIS Se t amo! FEDORA Non m ami! LORIS Io t amo! FEDORA No, tu non m ami, non m ami! LORIS (abbracciandola con passione) Fedora, io t amo, il tuo sguardo m inebria! FEDORA Nè patria, Nè madre Rimpiangi per me? LORIS Più nulla! (Tranquillamente, senza togliere gli occhi da Loris, Fedora si sposta indietro verso la porta del salone, la tira, e la chiude a chiave.) Fedora, ti perdi! FEDORA Ti salvo! Ma ripeti ancor Che m ami... LORIS (avvicinandosi lentamente a lei, le mani tese, fissandola negli occhi) T adoro! FEDORA (con gioia profonda) E dunque, rimani! FEDORA, LORIS (avvicinandosi l uno all altra al centro della stanza, nella felicità più intensa) T amo! (Dopo quest ultima dichiarazione, i due amanti s incontrano in un abbraccio appassionato, mentre cala lentamente il sipario.) ATTO II (Ricevimento in casa della principessa Fedora Romazoff a Parigi. Un arcata, sorretta da snelle colonne, divide il Salone propriamente detto dall antisala, che serve da sfogatoio. Nel fondo si scorge l entrata d una serra a cristalli ricca di piante rare. Di là dall arcata, sopra un rialzo un pianoforte a coda intorno molte poltroncine. Quando si alza il sipario, vediamo che il ricevimento è in pieno svolgimento. Fedora dirige il servizio del thé, assistita dal conte Loris Ipanoff) OLGA (presentando Boleslao Lazinski agli invitati. È un bellissimo dammeno dai capelli biondi alla Liszt, ed è ovvio che sta facendo la corte ad Olga per raggiungere i propri fini. Lei è una farfalla madonna, che si prefigge il piacere come unico scopo della vita.) Signori, vi presento Lazinski. Basta il nome nevvero? (a Lazinski) Il dottor Boroff... Il barone Rouvel... ROUVEL (ironico) Felice! BOROFF (scientemente) Lusingato! OLGA Un esule, sapete. ROUVEL, BOROFF Come voi? OLGA Come me. Vedete, la politica é la mia passione. BOROFF (assecondandola) Davvero? OLGA (con entusiasmo) Come é bello il cospirar! ROUVEL (celiando) Vi cercano. OLGA (Infervorandosi) V ascondete. BOROFF (celiando) Vi arrestano. OLGA Fuggite. ROUVEL E vi ripigliano! (Tutti ridono.) FEDORA (tendendo la mano a De Siriex) Oh! II signor de Siriex.. . (a Loris con un sorriso) Vecchi amici di Russia. (a De Siriex) Ed ecco uno recente... Il conte Loris Ipanoff... (a Loris) II signor de Siriex, segretario degli Esteri. (De Siriex esce al sentir nominare Ipanoff, ma si riprende subito mentre Fedora gli offre una tazza di thé.) BOROFF Loris... (conduce Loris alla sinistra in modo che possono parlare in privato) LORIS Che vuoi? DE SIRIEX (a Fedora, con riferimento a Loris) Egli è qui? FEDORA Lo tengo. DE SIRIEX Come faceste? FEDORA Semplicemente. (A questo punto, le due conversazioni cominciano a sovrapposi musicalmente.) So ch è a Parigi; lo cerco, lo spio, lo adesco, l inebrio... BOROFF (a Loris, gravemente) Giurato avevi di non riporre piedi qui dentro. LORIS La cortesia! DE SIRIEX Ed egli? FEDORA E innamorato! Ignoto a tutti. BOROFF Mio Loris, del fulgido sguardo diffida. DE SIRIEX E il suo delitto? FEDORA Ignoto a tutti... (Le due conversazioni distinte - L una tra Fedora e De Siriex, l altra tra Loris e Boroff- procedono in questo brano concertato; tra poco vi si unisce una terza conversazione tra Olga e il Barone Rouvel) DE SIRIEX (a Fedora) Ed ora? LORIS (appassionatamente. A Boroff) L amo.. . FEDORA (A De Siriex) Aspetto... DE SIRIEX (a Fedora) Che mai? FEDORA (A De Siriex) La prova. DE SIRIEX (a Fedora) Come? BOROFF (A Loris) Questa notte io parto... Pensa a tua madre! FEDORA (A De Siriex) Dalla sua bocca. Oh! se lo fosse! Non l odio quanto dovrei... LORIS (A Boroff) L amo, l amo! DE SIRIEX (a Fedora) E se innocente? ROUVEL (ad Olga) Non comprendo... OLGA (spensieratamente. A Rouvel) Lo sono il capriccio leggiero, veloce, che invidia le rondini, e ignora il perché! DE SIRIEX (a Fedora) L amate? FEDORA (A De Siriex) Forse! BOROFF (A Loris) Sei vinto! Ti assista il ciel! DE SIRIEX (a Fedora) Se parla? FEDORA (A De Siriex) Senza pietà! LORIS (a Boroff) Forte io son! ROUVEL (ad Olga) Il vostro cuor. (Fedora e De Siriex risalgono parlando sempre.) OLGA (continuando a civettare con Rouvel) Lo son, io son lo sbadiglio molesto, tenace, che dissipa il bacio, che uccide la gioia, e ignora il perché! ROUVEL Voi siete un bisticcio! (galantemente a Fedora) Principessa, ci fate languir! FEDORA (sorridendo gravosamente) Ognuno porta la sua Croce. (toccandosi quella bizantina che le pende sol petto) Vedete, anch io! ROUVEL É un talismano? FEDORA (facendosi seria subitamente e indicando col dito un piccolo scompartimento nel ciondolo) In quest antica Croce, era una pia reliquia; io vi riposi un farmaco, che sana ogni malor... LORIS (con intenzione) Per voi o per gli amici? FEDORA (Sorridendo) Chi lo sa! LORIS (con un inchino) Grazie. ROUVEL, DE SIRIEX, BOROFF (ridendo) Grazie. OLGA (presentandolo a Fedora) Vi presento Lazinski, il maestro polacco, nipote e successore di Chopin... un poeta del pianoforte, un principe del sentimento, un mago... FEDORA (interrompendo Olga con un saluto a Boleslao) Vi applaudirem stasera? OLGA (con entusiasmo) Naturalmente! FEDORA Bene! (Mentre si allontanano Fedora e Loris, De Siriex e Boleslao offrono entrambi il braccio ad Olga, la quale, dopo alquante moine, si decide per quello di Boleslao) DE SIRIEX (tra l offeso e il galante, ad Olga, che si discosta a braccio di Boleslao) Cosacca! OLGA (attirando l attenzione degli invitati maschi allo scopo di fare una scenata) Miei signori, venite... M hanno offesa! ROUVEL (comicamente) Chi mai? BOROFF (comicamente) Chi mai? CORO Chi mai? OLGA II signor de Siriex. ROUVEL, BOROFF, CORO (con stupore) Lui? DE SIRIEX (piegandosi come un colpevole) lo stesso. OLGA (sempre comicamente) Osò chiamarmi cosacca! Ma perché? ROUVEL, BOROFF, CORO (sempre comicamente, a De Siriex) Risponda il reo! Risponda! DE SIRIEX (con motteggievo le eleganza, canta una canzone russa) La donna russa è femmina due volte, doppiamente adorabile ed ostil.. . Essa é la vera donna, d Eva la figlia vera, con le dolcezze e gl impeti, le audacie e le viltà, l ali e gli artigli, l estasi e le frodi, pronta a immolarsi e facile a tradir. Tutto il suo sesso è in lei, tutto l esser umano un altare, un abisso, un mistero! Angelo e serpe, zingara e regina, sol d oriente e gelo boreal! Ecco la donna russa, con le dolcezze e gl impeti, le audacie e le viltà, pronta a immolarsi e facile a tradir! Ecco la donna russa, (con un inchino galante ad Olga) ed ecco l ideal! BOROFF (a De Siriex) Il ritratto è preciso. ROUVEL (a De Siriex) Benché non troppo gaio... OLGA Evvia! Eccone un altro più somigliante ancor. Il Parigino é come il vino, il vino della vedova, la Vedova Clicquot. Fragrante e perfido, giocondo e gelido, ci fa girar la testa ed i garretti; ma il cuor? Il cuore? Ohibò! Acido e zucchero, vapore e spirito, ribolle, balza, crepita, gorgoglia, freme, e poi? e poi? passò! Farmaco biondo, tossico blando, fa troppo vano strepito, fa troppa spuma... perché? perché? Non so... Svanito il fumo, spenta l ebbrezza, resta il tedio, e l emicrania. Adunque? Dunque? Buon pro! II Parigino é come il vino della Vedova Clicquot! BOROFF Brava, Contessa! DE SIRIEX (inchinandosi) Toccato! ROUVEL (a Olga) Benissimo! OLGA (a Boleslao, investendolo quasi gelosamente) Finalmente! vi colgo... Con chi eravate? Cosa faceste? Rispondete! (Boleslao altro non fa che inchinarsi profondamente.) (Loris e Fedora rientrano dalla sinistra a braccetto. ella freddamente istigante, egli sempre più inebriato, parlando, passeggiano per l anticamera.) FEDORA Ma dunque, é amore? LORIS (con forza) Delirio. FEDORA (ironica) Che sperate? LORIS Tutto. FEDORA (fingendosi offesa) E s io t impedissi? LORIS Con qual dritto? FEDORA (insistendo nel fingere irritazione) Amarvi per forza or dunque dovrò? LORIS Amor ti vieta di non amar. La man tua lieve, che mi respinge, cerca la stretta della mia man; la tua pupilla esprime T amo! " se il labbro dice "Non t amerò!" BOROFF (rientrato dalla dritta, si accosta vivamente a Fedora e Loris, ed inchinandosi a Fedora) Principessa, se aveste ordini per la Russia... FEDORA Partite? BOROFF A mezzanotte. FEDORA Ed io domani. LORIS (con un grido soffocato) voi? BOROFF (a Fedora, inchinandosi) Ci rivedremo allora... FEDORA (porgendogli la destra) A Pietroburgo... BOROFF (dopo aver baciato la mano alla Principessa, a Loris tristemente, con un gesto di saluto) Addio! LORIS Addio! (a Fedora) Doman? FEDORA (con un sospiro subdolo) Lascio Parigi... LORIS Sciagurato! ed io seguirvi la non posso! FEDORA (come per consolarlo) Appena giunta, pregherò per voi perdono... LORIS Vana impresa! FEDORA (fissandolo intensamente) Perchè no? Che faceste? E cosa grave? LORIS (capo) Grave. FEDORA Dunque sei reo? LORIS No. FEDORA (con gioia) Innocente? LORIS D un delitto... (Fedora, ben decisa a carpire a Loris la verità, trovandosi presso il divanetto, con dolce violenza vi fa sedere Loris, e quindi siede al sul banco.) OLGA Principessa, Boleslao può cominciar? FEDORA (facendo con la mano un gesto di indifferenza, e non volendo essere disturbata) Cominci... (Lazinski si siede al pianoforte. Assicuratasi che non ci saranno altre interruzioni, Fedora si concentra sulla preda. Lei e Loris sono parzialmente nascosti olla vista degli altri invitati da un paravento ornamentale e un gruppo di palme in vaso.) FEDORA (sottovoce) Dimmi, dunque... Di ... che fu? LORIS (si guarda intorno per assicurarsi di non essere udito) Fu l accusa d aver teso un tranello a Vladimiro Andrejevich.. . FEDORA (rabbrividendo) E non corri a scolparti? LORIS Da suo padre? Contro tutti? FEDORA Se innocente sei davvero, crederà... (Lazinski comincia a suonare un notturno.) LORIS (tentennando il capo) Egli? (tutta questa scena a mezzavoce) FEDORA E tu qui propormi ardisci l amor tuo contaminato dal terribile sospetto... e il tuo nome... il turpe nome d un assassino! LORIS Innocente! FEDORA (con simulata passione) Prova, dunque, questa tua grande innocenza... e la gitta in taccia al mondo pel tuo onor, per l amor mio! (lo guarda con feroce ansietà affascinando Loris con la persona piegata e palpitante) Tu taci? Rispondi... rispondi! LORIS (con intensità) Fedora, m amate? FEDORA (affascinandolo sempre più) Si, t amo... t amo. Ma parla... parla. . . LORIS (dopo uno sforzo supremo, subito con voce spenta) Ebben... Si... l uccisi... FEDORA (sorgendo in piedi di scatto, inorridita) Eri tu? LORIS Fedora! FEDORA Assassino! (Nel salone tutti applaudiscono Lazinski, che a finito il notturno e é in procinto di iniziare il secondo brano.) LORIS T inganni! Tu ignori... FEDORA (sogghignando) Fu qualche disgrazia? LORIS Castigo! FEDORA Un agguato codardo? LORIS E che ne sai tu? FEDORA (fra sé) Nulla io so! (Loris si alza e manifesta chiaramente la propria intenzione di lasciare la festa.) Mi sfugge! (più forte) Ma dove ten vai? Vuoi, dunque, lasciarmi nel dubbio? LORIS (fermandosi, con grande tristezza) Che giova? Non m ami! T incuto ribrezzo! FEDORA (sforzandosi di sorridere) Rifletti... la prima sorpresa... LORIS (con un gesto disperato) Chiamarmi assassino potesti! FEDORA (accostandosi con mal repressa ripugnanza) Fu il grido del sangue. Ma poi, il cuore risponde chi sa? LORIS (con grande trasporto) Che sii benedetta! FEDORA (procurando di farlo un altra volta sedere) Ma dimmi... Perché l uccidesti? LORIS (resistendo) Parlare, in mezzo a una testa? Vo darti la prova... Domani... qui stesso... FEDORA (fermandolo) Stanotte! Rispondi... Verrai? LORIS Si, verrò... FEDORA (quasi amorosamente) Lo vedi! Non provo ribrezzo. LORIS (baciandole ardentemente la mano) Oh, grazie! Fra un ora? (s allontana rapidamente e scompare a sinistra. Fedora fa l atto di strapparsi rabbiosamente dalla mano l impronta del bacio) FEDORA (trucemente) Infame! Più non mi sfuggi! (Le signore circondano il concertista per complimentarlo) OLGA (con entusiasmo a una dama) Portentoso! ROUVEL (a De Siriex, astutamente) Strepitoso! DE SIRIEX (ridendo a Rouvel) Schiacciante! OLGA (giocondamente a Fedora) Si fanno quattro salti? FEDORA (distratta, e sempre intenta alla vendetta contra Loris) Veramente, è un po tardi. OLGA (chiedendo) Un altro giro? ROUVEL Il ballo è il cognac dell amor. (Olga prende il braccio di Lazinski, un generale offre Il suo a Fedora. Mentre le coppie si muovono verso la pista da ballo, un lacchè reca un dispaccio su d un vassoio a De Siriex, che lo apre in disparte e lo legge con crescente emozione.) DE SIRIEX (accostandosi rapidamente a Fedora) Principessa! Un dispaccio ufficiale. Vi consiglio di sospendere la festa. FEDORA (stupita) Perché? DE SIRIEX Un attentato! FEDORA Contro lo Czar? DE SIRIEX (porgendole il dispaccio) Leggete. FEDORA (leggendo) Quei maledetti! (il dispaccio passa di mano in mano. La costernazione si dipinge su tutti i volti.) DE SIRIEX (a Fedora, con intenzione baciandole la mano) I nichilisti! OLGA (prendendo il braccio di Boleslao, spensieratamente a Fedora) Che peccato! Il mio giro! FEDORA (quasi solennemente) Dio protegga lo Czar! (Gli invitati si congedano da Fedora. Molta confusione nel fondo. La Principessa stringe a tutti la mano. Le due sale si sfollano rapidamente. I servi spengono i lumi dei lampadar e dei doppieri. un cameriere tira un ampia cortina di velluto cupo tra le colonne che dividono l antisala dal gran salone, chiudendo così tutta l arcata. L antisala rimane illuminata da una lampada sola. Fedora ridiscende nell antisala, siede e resta pensosa. Ad un tratio si alza, apre la piccola scrivania Settecento e si mette a scrivere. Dopo essersi occupata per un po in questa maniera, si alza, va verso una porta al lato del salone, e chiama il detective russo.) FEDORA Gretch! (Egli compare sulla porta, e lei lo interroga nervosamente.) I vostri uomini? GRETCH (accennando all uscio donde è entrato) Sono là... FEDORA Bene! (ritorna alla scrivania, e ricomincia a scrivere) GRETCH (rispettosamente) Sempre ho seguito Loris Ipanoff. FEDORA (chiudendo la lettera) Dite! GRETCH (consultando il proprio taccuino) Stasera un uom sospetto, Giunto appena di Russia, gli recava una lettera del fratel Valeriano. FEDORA Il fratello? Anche lui! (riapre la lettera e vi aggiunge alcune parole) Valeriano... Null altro? GRETCH Nulla. FEDORA (chiude la lettera e la suggella) Ho la prova suprema... la confessione sua! GRETCH (meravigliato) Confessa il suo delitto? FEDORA Confessa! GRETCH Finalmente! FEDORA Egli sta per tornare. Voi scendete in giardino. Appena pronti, un segno! Io lo congederò. GRETCH E poscia? FEDORA (alteramente) Fate il vostro mestiere. Non un grido, non un singulto! GRETCH Abbiamo un bavaglio. FEDORA Alle foce della Senna vi attende la nave Elisabetta. È quello suolo russo. GRETCH Obbedirò, signora... O vivo o morto! FEDORA (porgendogli la lettera) Questa per l Ambasciata. Sia spedita all istante a Pietroburgo... GRETCH Forse al generale Jariskin? FEDORA D ogni cosa lo informo. GRETCH Sarà fatto, Eccellenza! FEDORA (in un sussurro improvviso) Silenzio... (va in fondo ad ascoltare) È lui! È lui! (a Gretch) Andate. (Gretch esce per dove è entrato. Come Loris compare all ingresso, Fedora, maestosamente in piedi vicino alla scrivania, gli punta contro un dito accusatore, e gli parla con il tono di chi siede in un tribunale.) FEDORA Loris Ipanoff, oggi lo Czar, nostro signore, venia atrocemente colpito, come un giorno Vladimiro Andrejevich, dai nichilisti... E voi siete di quelli! LORIS (stupito) lo? FEDORA Voi! LORIS È falso! FEDORA Ma perché l uccideste? LORIS (con fredda energia) Per una donna... FEDORA Una donna? LORIS La mia... FEDORA (soffocata dall emozione) La tua LORIS Mia moglie... FEDORA (smarrita) Dimmi tutto... LORIS (sedendo sul divanetto. Guardandolo quasi spaventata Fedora siede essa pure.) Mia madre, la mia vecchia madre, Solinga vive, Come in sogno di pace, Nel suo castel lontan. L ultimo april, vi accolse Una giovin lettrice, Una sirena bionda, Wanda era il nome suo fatal. FEDORA (soffocata) Wanda! LORIS Cedendo alle lusinghe, l amai beato. Ma la mia buona madre L ascosa vampa travide, e lunge volle l incantatrice. lo la raggiungo, l adduco al tempio, mia la proclamo davanti a Dio! M eran padrini due vecchi amici... FEDORA (interrompendolo) Vladimiro? LORIS Vladimiro. Nel segreto nostro asilo tanto assiduo egli si mostra che il sospetto m entra in core. (con crescente emozione) Un vespro, a Natale, partendo pel dolce castello paterno, sovvienmi d un dono promesso a mia madre. Risalgo in slitta, E ratto ritorno. A mezzo la via, Discesa dall uscio del nobile amico. ravviso la fante di Wanda. L inseguo. La donna vacilla, balbetta, confessa. Di Wanda un biglietto reco a Vladimiro, lo salgo egli è uscito. II servo mi lascia un istante. lo corro al tiretto e trovo... FEDORA (interrompendolo) La lettera infame? LORIS (continuando) Che dice "Ti attendo stasera, alle nove!" FEDORA (fissandolo quasi con spavento) lo mi domando ancora se chi mi parla sia l uomo più turpe o più infelice. LORIS (stupito) Come? FEDORA (con la voce piena di odio) Se tu mentissi? LORIS (alzandosi di scatto) Di me dubiti ancora? FEDORA Chi mi da la certezza? LORIS Lui stesso. FEDORA (incredula sempre) Vladimiro? LORIS Ecco la prova. (getta sulla tavola un pacco di lettere) Leggi! FEDORA (riconosce la scrittura di Vladimiro, legg) "Anima mia!" (fra sè, esterrefatta) La sua scrittura. (correndo con l occhio alla firma) "Vladimiro tuo che t adora" (guardando l acclusa fotografia da biglietto da visita) Il suo ritratto! Dunque è vero? LORIS (porgendole un altra lettera) Leggi! Ed era fidanzato! FEDORA (leggendo) Pensa alla mia fortuna" (fra sé) Alla fortuna sua! (prende la lettura) Colei che sposerò non sarà tua rivale la sola donna mia, sei tu, Wanda adorata!" (straccia la lettera) Vile! Vile! FEDORA, LORIS Vile! FEDORA (guardando il ritratto) Essere abbietto! Cuore di fango! (straccia il ritratto e se getta via i pezzi. poi, agitata fin quasi alla frenesia, fissa l attenzione su Loris.) Ed or narra il castigo... LORIS La fante mi svela l immondo ritrovo. All ora fissata vi penetro armato. Deserta è la prima stanzetta. Vi ascolto. Un onda di risa... Un onda di baci! FEDORA Avanti! LORIS II mio nome! Cieco di rabbia! Un urto alla porta e mi slancio. FEDORA (afferrando con le mani il tavolino) Avanti... avanti! LORIS Ella balza. lo l afferro, e l atterro. "Lascia quella donna" grida il vile. Mi rivolgo furibondo al vedermi armato ei s arma. Spara... al fianco mi ferisce... lo rispondo... ma l uccido. FEDORA (come un grido di gioia selvaggia) Ah! anche lei! LORIS (calmo) Ella fuggi... ma inferma cadde... langui... si spense. (fieramente) Ma chi m accusa? Chi dunque mi spia? Conosci tu gl infami? FEDORA (presto) Nulla io so! LORIS Vedi, io piango... ma, se piango, no, non è per la mia vita. A mia madre penso, e piango per il suo gran dolor. Non sarò nella mia casa a implorare il suo perdono, e quei dolci occhi morenti socchiuder non potrò! Vedi, io piango, ma, se piango, no, non è il piango mio viltà! FEDORA (dolcemente, con passione, tentando di consolarlo) Lascia che pianga io sola e pianga di vergogna pianga L infame accusa, pianga il profondo inganno. T avea creduto un vile schiavo dell odio altrui ed eri un forte, un nobile, un santo punitor. LORIS (sconsolatamente) Vana pietà! Vana pietà, se parti! lo patria e tetto e nome e madre più non ho! Vana, vana pietà! FEDORA Loris, non parto più, non parto più! Un altra madre tra le mie braccia avrai! LORIS (alzandosi, risoluto) Addio! (lontano fischio interno) FEDORA (fra sè) Il segnale! LORIS (dirigendosi all uscio di destra) Addio! a domani... FEDORA (sbarrandogli il passo) Dove ten vai? LORIS Rincaso... È tardi. FEDORA No, non partire! LORIS Perché? FEDORA (cercando di prendere tempo) Le spie che ti circondano? LORIS (sfiorandola mentre le passa accanto) lo non le temo! FEDORA (cercando ancora di prendere tempo) Ben io le temo! (tra sè) L uccideranno! LORIS Non vo recarti sventura... Addio... FEDORA (frapponendosi tra lui e l uscio) Ah! rimani! Ho paura. Tu corri a un agguato... Fors anche alla morte. LORIS (cercando di allontanarla) Diranno che sono il tuo amante! FEDORA (fissandolo amorosamente) Che importa? LORIS Se t amo! FEDORA Non m ami! LORIS Io t amo! FEDORA No, tu non m ami, non m ami! LORIS (abbracciandola con passione) Fedora, io t amo, il tuo sguardo m inebria! FEDORA Nè patria, Nè madre Rimpiangi per me? LORIS Più nulla! (Tranquillamente, senza togliere gli occhi da Loris, Fedora si sposta indietro verso la porta del salone, la tira, e la chiude a chiave.) Fedora, ti perdi! FEDORA Ti salvo! Ma ripeti ancor Che m ami... LORIS (avvicinandosi lentamente a lei, le mani tese, fissandola negli occhi) T adoro! FEDORA (con gioia profonda) E dunque, rimani! FEDORA, LORIS (avvicinandosi l uno all altra al centro della stanza, nella felicità più intensa) T amo! (Dopo quest ultima dichiarazione, i due amanti s incontrano in un abbraccio appassionato, mentre cala lentamente il sipario.) Giordano,Umberto/Fedora/III
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ATTO III La villa di Fedora nell Oberland. (Ampio giardino fiorito. Da una parte, l ingresso al giardino dello chalet di Fedora. Dietro una terrazza a balaustra, che dà sopra un vallone, donde si scorge in lontananza la cittadina di Thun in riva al piccolo lago. Nello sfondo le Alpi. All alzarsi del sipario, un gruppo di contadine passa cantando davanti allo chalet) CONTADINE Dice la capinera Vien primavera! e dice l alta neve II verno è breve! e dice la ghironda Destati, o bionda, e dice il vecchio monte Amami, o fonte! (Fedora viene dallo chalet e coglie fiori. Loris é con lei.) LORIS Quanto sei bella! FEDORA E tu sei buono tanto! (corre dall uno all altro cespo fiorito e si riempie la gonna rimboccata di fiori; indi li depone nel paniere sul tavolino.) Oh, che bel fior! Oh quanti! (a Loris, rendendosi conto che egli presta poca attenzione alle sue fatiche botaniche) Non ami, dunque, i fior? LORIS (con grande anima) Te sola io guardo, o tu mano fior, o fior perfetto, o fior di giovinezza, fior di passione, o fior dei fiori, o fior d amor! (si baciano lunghissimamente. Mentre lo sta facendo, entra la contessa Olga, di umore irritabile, e si ferma di botto.) OLGA Ancora! FEDORA, LORIS (sempre abbracciati, e guardandosi negli occhi) Sempre! OLGA Avete una gran fede! LORIS E voi? OLGA (teatralmente) Non credo più. Ho rinunciato al mondo! Tutto mi viene a noia! LORIS Che! la bella natura? OLGA (annoiata) Sempre lo stesso verde! sempre l azzurro istesso! gli stessi agnelli candidi! gli stessi bimbi sudici! la sinfonia dei grilli, il regno delle mosche! Cugino, grazie! Basta... LORIS Anche la bicicletta? OLGA Se amor ti allena, se amor ti guida, gioia dei muscoli! dei nervi ebbrezza! vola, precipita, scivola, sdrucciola, cadi, rialzati, ricadi ancor. Ma quando sola ti lascia amor, che gioia correre, se niun t insegue? Se niun ti regge, perché cader? Meglio, all antica, andar a pie. LORIS Cercate dunque un tandem. OLGA Non mi ci colgon più! (Suona un campanello elettrico.) FEDORA (sorpresa) Una visita? LORIS Io scappo. FEDORA Dove vai? LORIS Alla Posta. Attendo alcune lettere direttemi a Parigi. FEDORA Loris, ritorna presto. LORIS Subito. (ad Olga) A rivederci. (Accompagnato da Basil entra De Siriex, indossando un soprabito di Norfolk, calzoni alla zuava dello stesso tweed, e un berretto da cacciatore.) OLGA (lietamente) Chi vedo? De Siriex! FEDORA (lietamente) Oh, la bella sorpresa! (De Siriex bacia la mano a Fedora e ad Olga.) DE SIRIEX Son disceso all Albergo d Inghilterra... Odo parlar di voi. Salgo in biciclo... Chieggo, ricerco... Trovo... ed eccomi. FEDORA Siete molto gentile. OLGA (ironica) Un fior di cortesia! (Marka, la cameriera di Fedora, appare al someto della gradinata recando un servizio di thé. Olga sta fiutando i fiori colti da Fedora. De Siriex le si accosta, mentre Fedora versa il thé deposto da Marka sul tavolino.) DE SIRIEX (insinuante) E voi più non tubate? OLGA (facendosi fresco con un manipolo di fiori) Riposo. DE SIRIEX (con enfasi) E il grande artista? OLGA Lazinski? DE SIRIEX Boleslao! OLGA (con un sospiro) Ah, non me ne parlate! DE SIRIEX (stranito) Perché? OLGA (giungendo le mani) Amico mio, un altro disinganno! DE SIRIEX (con falsa pietà) Di già? OLGA È il mio destino! FEDORA (offrendo una tazza a De Siriex) La tazza dell arrivo? DE SIRIEX (fa un inchino) Come una volta in Russia.. . (Seduto, beve a centellini la tazza, tra Olga e Fedora, che gli offrono ciascuna dei dolci.) OLGA Era carino. DE SIRIEX (sorseggiando) Chi? OLGA Boleslao... DE SIRIEX (accettando da Olga una fetta di pone imburrato) Un vero arcangelo... FEDORA (ridendo) Fin troppo biondo... OLGA (con rimpianto) E delicato quanto una donna... DE SIRIEX (strizzando l occhio a Fedora, e chiaramente divertito dallo scherzo) Una mimosa! OLGA (infervorandosi) Ma un cuor di foco. FEDORA (ridendo sempre) L Etna! DE SIRIEX (masticando) L incendio... FEDORA (masticando) di Mosca! OLGA E poi geloso! FEDORA Otello! DE SIRIEX Jago! OLGA Dovunque volea seguirmi. FEDORA Un paggio! DE SIRIEX Un ussero! OLGA Leggeva sempre.. . DE SIRIEX Le vostre lettere! OLGA (stupita) Ve l hanno detto? DE SIRIEX (con uno sguardo divertito verso Fedora) No, l indovino... E allora? FEDORA E allora? OLGA Un giorno che lo sgridai, mi lasciò sola... FEDORA (tragicamente) Infame! DE SIRIEX (tragicamente) Mostro! OLGA E la dimane... DE SIRIEX Ricominciava? OLGA Era partito! DE SIRIEX (fingendo stupore, e avanzando questo parere come se esso potesse contribuire al comportamento di Lazinski) Suonava troppe fughe... FEDORA (perseverando vello scherzo) Di Bach. OLGA Più tardi seppi ch era a Ginevra. DE SIRIEX (finendo di bere ti thé) Ginevra? (facendosi serio) È grave! OLGA Grave... Perché? (Fedora, presa la tazza di De Siriex, va a deporta sul tavolino poi dispone i fiori nei vasi e nelle giardiniere. Frattanto De Siriex si è alzato e insiste nello scherzo.) DE SIRIEX (ad Olga, con intenzione) Contessa, siete forte? OLGA (fieramente) Io? son tutta d acciaio! DE SIRIEX Non cadrete in deliquio? OLGA (lavandosi la fronte con un fazzoletto inumidito in un bicchiere d acqua) Una doccia... Son pronta! DE SIRIEX (inchinandosi perfidamente) Allor, senza riguardi? Il maestro polacco, Nipote e successore di Chopin, il poeta del pianoforte, eccetera... (avvitandosi il monocolo) OLGA (impaziente) Su, sbrigatevi... avanti! DE SIRIEX Non sarebbe un agente... OLGA (colpita) Eh? DE SIRIEX (dolcemente) Segreto? OLGA (rabbrividendo tutta) Una spia? DE SIRIEX (sempre più machiavellico) Dall imperial governo al vostro fianco messa... OLGA (smarrita) Santo cielo! Perché? DE SIRIEX Per farvi chiacchierar! (Olga vacilla, si piega e cade riversa tra le braccia di De Siriex, il quale la depone sulla sedia vicina. Fedora mentre mette la sua boccettina di sali sotto le nari di Olga svenuta, De Siriex le sventola sul viso il fazzoletto.) DE SIRIEX (con eleganza e comicità facendole vento) Fatevi cor, Contessa! Quaggiù tutto finisce, e tutto ricomincia. Non è la prima volta, nè l ultima sarà. L amore è augel di passo sen viene per andarsene, sen va per ritornar. FEDORA (ad Olga) Passa? DE SIRIEX (a Olga) Passa? OLGA (alzandosi di scatto) È passata... (Tutti scoppiano a ridere.) Non parliamone più... Il meglio è cancellare questo bruto ricordo... DE SIRIEX (cogliendo la palla al balzo) Con un altro miglior... OLGA Per esempio? DE SIRIEX Che so? Un rapimento... OLGA Come? DE SIRIEX In bicicletta... OLGA (battendo le mani) Bravo! L idea è original! Corro a vestirmi... FEDORA (ridendo ancora, dietro Olga) Testolina sventata! DE SIRIEX (subitamente grave) Principessa, non son venuto qui per lei. FEDORA (colpita dal tono) Per me? DE SIRIEX L amate molto? FEDORA (con un sussulto) Loris? Più della vita! DE SIRIEX Siete dunque Felice? FEDORA Come in un sogno... DE SIRIEX (dolorosamente) Ebbene, io vengo a risvegliarvi... FEDORA (guardandolo stupita) Conte, mi fate quasi paura... DE SIRIEX Quel truce sgherro... FEDORA (interrompendolo) Jariskin? DE SIRIEX Lui! Cadde per L empia sua crudeltà... (movimento di Fedora) II vecchio tigre, mortogli il figlio, orrendamente era assetato d umano pianto, di sangue uman. Ad un suo cenno vien carcerato un baldo giovane qual nichilista, presunto complice dell assassinio di Vladimiro. (movimento di Fedora in cui l ansietà viene crescendo) Egli è gettato nella fortezza, la sulla Neva, ed une notte per l improvviso crescer del fiume, lento affogo. FEDORA (raccapricciando) Orrenda morte! (con ansia e terrore) Ed il suo nome? DE SIRIEX Valeriano Ipanoff... FEDORA (grido soffocato. Fedora si copregli occhi inorridita.) Cielo! Egli... il fratello di Loris? DE SIRIEX Si! (più sommessamente ancora) Alla tremenda nuova, la vecchia lor madre inferma... FEDORA (piegandosi tremante su De Siriex, con un rantolo) Morta? DE SIRIEX Di colpo! FEDORA (vacillando) Anche la madre! (schiacciata) Sua madre! DE SIRIEX (sommessamente) Si! FEDORA (smarrita, atterrita, l occhio fisso nel vuoto) Che feci! DE SIRIEX Che dite? FEDORA Son io che li uccisi! (Olga entra di corra nel giardino, pronta ad uscire per una gita in bicicletta. De Siriex cerca di deviare la sua attenzione da Fedora.) OLGA (pavoneggiandosi nel costume) Son pronta... Che vi sembro? DE SIRIEX (cercando di far buon viso al fatto che Olga ha scelto il momento peggiore) Deliziosa... OLGA Grazie... (va a staccare la sua bicicletta) Io vi sfido a raggiungermi. DE SIRIEX (forzando un sorriso) Siete così leggera! OLGA (vezzeggiando) Volete tre chilometri di vantaggio? DE SIRIEX E la posta? OLGA Un bacio. DE SIRIEX (facendo il difficile) Avara! OLGA (con una smorfia) Due? FEDORA (vedendo esitare De Siriex) Andate, andate pure. OLGA Ritornerem pel pranzo. DE SIRIEX Principessa, coraggio! OLGA Fedora, addio! FEDORA (con voce spenta) Addio! (Olga e De Siriex partono per la loro gitarella. Fedora resta seduta, soprappensiero. Il sole del pomeriggio comincia a calare, e un piccolo savoiardo si lente cantare in lontananza, accompagnandosi con la concertina.) PICCOLO SAVOIARDO La montanina mia... non torna ancor! FEDORA Dio di giustizia che col santo ciglio scruti le angoscie e noveri i rimorsi, Dio di pietà, che non ricusi ascolto a chi t implora per l altrui salute, non indulgere a me, che sono indegna, ma salva Loris, salva l amor mio! (Stravolta dal planto, a tutta prima non si avverte dell arrivo di Loris. Quando lo nota, si asciuga in fretta gli occhi e lo guarda timidamente. Egli cammina piano, evidentemente turbato.) Di già? LORIS Muta è mia madre, muto è il fratello... (Basilio entra con un fascio di giornali, di lettere e un telegramma su carta azzurra, li depone sulla tavola, indi esce. Loris sfoglia il pacchetto e apre il telegramma.) LORIS Ecco un dispaccio, È di mio fratello al certo... (guardando la firma) No, di Boroff! (leggendo) "Hai la grazia..." FEDORA (di soprassalto) La tua grazia? LORIS (con impeto di gioia) Si, la mia. O bianca madre, O buon fratello, O dolce casa abbandonata, O patria! Risalutarvi mi è concesso alfin! (a Fedora) E tu mi seguirai fino all altare. (Fedora non dice niente.) Ma, Fedora mia, tu taci? FEDORA (mestamente) Della sorte ancor diffido. LORIS (porge il dispaccio a Fedora che lo percorre febbrilmente. Con gioia) Boroff ieri era a Parigi; oggi stesso qui sarà. Forse é giunto. (fa per andar via) FEDORA Te ne vai? LORIS (tornando) Smemorato! Mi scordavo delle lettere... (Fedora ha già afferrato le tre lettere per nasconderle, ma Loris ritorna, e credendo che l abbia fatto per porgerle a lui, gliele ritoglie di mano lievemente, indi osservatone il francobollo ne lascia cadere due nel vassoio, e apre l ultima proveniente da Pietroburgo.) LORIS (riconoscendo il carattere) È di Boroff... Precedette questa lettera il dispaccio... (scorre la lettera poi si turba, ne legge saltuariamente alcuni brani ad alta voce. Mentre Fedora ascolta, il suo terrore aumenta visibilmente.) "Jariskin recò all Imperatore la prova trionfal del tuo delitto... la confession tua stessa insieme al nome dei complici..." (guardando in su, perplesso) I miei complici! Chi sono? (continuando a leggere e a commentare, con crescenti contusione e sconforto) Valeriano..." Mio fratello! Lui! Oh, quale infamia! (riprende la lettura senza notare il turbamento di Fedora) "Quella lettera e scritta da una russa dimorante a Parigi... Segnò col nome di battesimo; ma la scopriremo... Ti recherò la lettera" (a Fedora) Conoscerò la mia nemica alfin! (riprende la lettura in preda alla più cruda e crescente emozione) "Jariskin l arresto comandò di tuo fratello..." Valeriano arrestato! (Fedora è sorta in piedi convulsa Loris continua a leggere scorrendo rapidamente il resto della lettera.) "La fortezza... il fossato... nella notte... (con un urlo) affogato!" Mia madre! Mia madre! Madre mia! (cade tramortito sulla seggiola. Fedora corre a lui e lo circonda delle sue braccia. Si odono i suoi singhiozzi.) FEDORA Loris, mio Loris! Amor mio santo! (Loris sconsolatamente piange, Fedora lo bacia e gli asciuga gli occhi; indi scoraggiata si fascia cadere in ginocchio al suoi piedi, tergendosi gli occhi in silenzio) LORIS (tra le lagrime) Morti per me! Morti innocenti! (sorgendo di scatto) E quella donna! La maledetta spia, che mi segue sempre ovunque! Ma l avremo colei, per Dio! (Fedora balza in piedi e indietreggia spaventata. Calmo) Perché, Fedora, da me ti scosti? Oh! non lasciarmi... Sola mi resti... Dammi la mano... piangi con me! (Stanno i piedi un momento, uniti nel profondo dolore. BasilIO scende dal villino con un vassoio e lo presenta a Loris Fedora, più ratta, ne toglie un biglietto.) LORIS Boroff? FEDORA Lui! LORIS (di scatto, risolutamente) Fedora, quella donna è a Parigi... Partiam per rintracciarla... (con forza) O spia, la maschera le strapperò! FEDORA (cercando disperatamente una via di scampo) È, veramente, quella una spia? LORIS Tu la difendi? FEDORA (affettuosamente) Se quella sciagurata perdutamente avesse amato Vladimiro? Tu le uccidi il suo diletto. T odia; e l odio non perdona, e non ragiona amor. LORIS Ma che le avevan fatto Mia madre e mio fratello? FEDORA (pietosamente) Forse con te li piange, forse per essi prega. Nella sua cieca rabbia, nel suo fatale inganno, alle innocenti vittime la stolta non pensò! LORIS (sente un rumore nella strada e risale impaziente verso il fondo) Una carrozza! È Boroff. FEDORA (tremando tutta, fra sè) Dio! Lui! LORIS (ritornando) No, non ancora... FEDORA (supplichevole) Ascoltami! Se fosse pentita, o cuor generoso, pietà non avresti? LORIS (volendo sfuggirle) Pietà? No, giammai! FEDORA (lo trattiene e lo fa sedere, indi lo abbraccia abbandonandosi tutta su di lui. Con fervore) Se quell infelice qui stesse al tuoi piedi, di lagrime intrisa, languente, morente, perdono invocando, chiedendo pietà, gridandoti grazia, grazia! (con trasporto) Loris, io ben ti conosco, mio dolce, mio buono, mio grande fanciullo clemente saresti. Non dire di no... non dire di no. Dimmi che tu le perdoni. LORIS (alzandosi sdegnoso) Perdono? (Fedora lo guarda, facendo censo di si con la testa, con sguardo implorante. Ma egli stringe i due pugni e fa un ovvio gesto di violenza.) Dopo averla strozzata così... FEDORA (schiacciata, fra sè) Son perduta! LORIS (sentendo un nuovo rumore di carrozza che si avvicina, e alzandosi per andarvi incontro) Boroff... È lui! FEDORA (spaventata, corre al riparo dietro la tavola, mentre Loris si fa visiera della mano alle ciglia per meglio vedere. In atto disperato) M ucciderà! (ricordandosi di scatto) Ah, non lui! (si strappa dal collo la Croce bizantina, l apre vivamente e ne versa il contenuto nella sua tazza di thè) LORIS È qui, finalmente! (si slancia per uscire, ma senza muoversi dal posto Fedora lo ferma con un gesto) FEDORA Aspetta... Non ancora... te ne prego! LORIS (fermandosi stupito) Perché? FEDORA Una parola... l ultima... LORIS (accostandosi spazientito) Che vuoi? FEDORA Perdona quella donna. LORIS (con un ombra di sospetto) Ancora lei? FEDORA (cingendogli il collo) Fallo per me... ti supplico. LORIS (sciogliendosi a mezzo) Colei molto ti preme? FEDORA (spossata) Si. LORIS (tenendola afferrata per le mani) La conosci dunque? FEDORA Si. LORIS (incalzando) La conosci... ed osi? (la trae a sé violentemente, e la fissa negli occhi, esprimenti terrore e supplicazione insieme. Con un grido) Ah! L infame eri tu? FEDORA (rantolando) Pietà! Perdono! LORIS Sei tu che uccidesti mia madre e il fratello? FEDORA Pietà! LORIS (ferocemente) Per vendetta del tuo Vladimiro... FEDORA Pietà! LORIS ... del drudo tuo vile? FEDORA Ero pazza... LORIS Ed ecco il tuo amore, sirena da forca... spiarmi e tradirmi! FEDORA Ah, non è vero! LORIS Serpente, ti schiaccio... con l odio tuo insiem. FEDORA (grido disperato) Ah! non uccidermi! Guarda, è la morte! (Si stacca da lui, corre verso il carrello da thé e manda giù in fretta il contenuto velenoso della propria tazza. All ultimo sorso, getta via la tazza, e si stringe le mani alla gola con dolore. Boroff, introdotto da Basilio, entra rapidamente, inconsapevole dell accaduto.) LORIS (correndo verso di lui) Boroff... questa donna... il veleno... (Boroff, guarda Fedora e rientra di corsa in casa, per chiamare aiuto.) So tutto... Salvala... (Mentre Loris lancia grida frenetiche, Boroff compare sulla porta e dà alcune istruzioni a Basil, il quale parte di corsa. Marka accorre per aiutare la padrona, ma Fedora, lottando per mantenersi in piedi, dolcemente la spinge da parte.) FEDORA È vano! È vano! La morte è qui... (attraversa faticosamente la scena sorreggendosi ai mobili, e va a cadere con un rantolo al piedi di Loris) (supplichevole) Loris... Ed ora... perdonami! Io muoio... LORIS (Inginocchiatosi per raccogliere nelle braccia Fedora, egli guarda con disperazione Boroff, il quale osserva impotente) Non voglio che muoia, non voglio che muoia! Soccorrila, Boroff, in nome del ciel! OLGA (di dentro) Ho vinto la scommessa! (rientra saltellando, seguita da De Siriex, ma si ferma di colpo appena si rende conto di ciò che sta succedendo. Sta per correre da Fedora, ma De Siriex la trattiene dolcemente. Boroff, esaminata la Croce raccolta da terra, crolla il capo. Fedora avverte quest atto. Loris comincia a piangere.) FEDORA (sommessamente) Troppo tardi! Tutto tramonta... tutto dilegua... ma non rimpiango, Loris, la vita... L amore è ingiusto... buona è la morte! Vivente ancora, m hai maledetta... Forse, all estinta Perdonerai... (Mentre le ombre si allungano, il piccolo savoiardo si lente di nuovo cantare in lontananza.) PICCOLO SAVOIARDO La montanina mia... FEDORA (rabbrividendo tutta) Ho freddo... quanto freddo! Loris, riscaldami tu... (Loris la stringe al suo seno, sorridendo d amore, Fedora lo trae a sè, e lo guarda nel profondo degli occhi.) Vorrei... ancora un pò... del tuo amor... (vaneggiando) Ecco il sonno... la gran notte... (brancicando) Loris, dove sei? LORIS Son qui, vicino a te... (con anima) per darti il mio perdon... FEDORA Le tue labbra adorate... (Ella gli prende il capo con le mani tremanti e cerca con la bocca la sua.) T amo! (Con un tremito finale, ricade indietro, morta. Loris se la stringe al petto in un silenzio attonito. Boroff pone una mano consolante sulla spalla di Loris e si volge verso il fondo scena, in contemplazione dello strazio creato da questa situazione. Olga si appoggia, piangente, a De Siriex. Marka e Basil si inginocchiano e si fanno il segno della croce. Mentre il piccolo savoiardo lontano termina la propria canzone, il sipario cala piano sol quadro.) PICCOLO SAVOIARDO ... non torna più! ATTO III La villa di Fedora nell Oberland. (Ampio giardino fiorito. Da una parte, l ingresso al giardino dello chalet di Fedora. Dietro una terrazza a balaustra, che dà sopra un vallone, donde si scorge in lontananza la cittadina di Thun in riva al piccolo lago. Nello sfondo le Alpi. All alzarsi del sipario, un gruppo di contadine passa cantando davanti allo chalet) CONTADINE Dice la capinera Vien primavera! e dice l alta neve II verno è breve! e dice la ghironda Destati, o bionda, e dice il vecchio monte Amami, o fonte! (Fedora viene dallo chalet e coglie fiori. Loris é con lei.) LORIS Quanto sei bella! FEDORA E tu sei buono tanto! (corre dall uno all altro cespo fiorito e si riempie la gonna rimboccata di fiori; indi li depone nel paniere sul tavolino.) Oh, che bel fior! Oh quanti! (a Loris, rendendosi conto che egli presta poca attenzione alle sue fatiche botaniche) Non ami, dunque, i fior? LORIS (con grande anima) Te sola io guardo, o tu mano fior, o fior perfetto, o fior di giovinezza, fior di passione, o fior dei fiori, o fior d amor! (si baciano lunghissimamente. Mentre lo sta facendo, entra la contessa Olga, di umore irritabile, e si ferma di botto.) OLGA Ancora! FEDORA, LORIS (sempre abbracciati, e guardandosi negli occhi) Sempre! OLGA Avete una gran fede! LORIS E voi? OLGA (teatralmente) Non credo più. Ho rinunciato al mondo! Tutto mi viene a noia! LORIS Che! la bella natura? OLGA (annoiata) Sempre lo stesso verde! sempre l azzurro istesso! gli stessi agnelli candidi! gli stessi bimbi sudici! la sinfonia dei grilli, il regno delle mosche! Cugino, grazie! Basta... LORIS Anche la bicicletta? OLGA Se amor ti allena, se amor ti guida, gioia dei muscoli! dei nervi ebbrezza! vola, precipita, scivola, sdrucciola, cadi, rialzati, ricadi ancor. Ma quando sola ti lascia amor, che gioia correre, se niun t insegue? Se niun ti regge, perché cader? Meglio, all antica, andar a pie. LORIS Cercate dunque un tandem. OLGA Non mi ci colgon più! (Suona un campanello elettrico.) FEDORA (sorpresa) Una visita? LORIS Io scappo. FEDORA Dove vai? LORIS Alla Posta. Attendo alcune lettere direttemi a Parigi. FEDORA Loris, ritorna presto. LORIS Subito. (ad Olga) A rivederci. (Accompagnato da Basil entra De Siriex, indossando un soprabito di Norfolk, calzoni alla zuava dello stesso tweed, e un berretto da cacciatore.) OLGA (lietamente) Chi vedo? De Siriex! FEDORA (lietamente) Oh, la bella sorpresa! (De Siriex bacia la mano a Fedora e ad Olga.) DE SIRIEX Son disceso all Albergo d Inghilterra... Odo parlar di voi. Salgo in biciclo... Chieggo, ricerco... Trovo... ed eccomi. FEDORA Siete molto gentile. OLGA (ironica) Un fior di cortesia! (Marka, la cameriera di Fedora, appare al someto della gradinata recando un servizio di thé. Olga sta fiutando i fiori colti da Fedora. De Siriex le si accosta, mentre Fedora versa il thé deposto da Marka sul tavolino.) DE SIRIEX (insinuante) E voi più non tubate? OLGA (facendosi fresco con un manipolo di fiori) Riposo. DE SIRIEX (con enfasi) E il grande artista? OLGA Lazinski? DE SIRIEX Boleslao! OLGA (con un sospiro) Ah, non me ne parlate! DE SIRIEX (stranito) Perché? OLGA (giungendo le mani) Amico mio, un altro disinganno! DE SIRIEX (con falsa pietà) Di già? OLGA È il mio destino! FEDORA (offrendo una tazza a De Siriex) La tazza dell arrivo? DE SIRIEX (fa un inchino) Come una volta in Russia.. . (Seduto, beve a centellini la tazza, tra Olga e Fedora, che gli offrono ciascuna dei dolci.) OLGA Era carino. DE SIRIEX (sorseggiando) Chi? OLGA Boleslao... DE SIRIEX (accettando da Olga una fetta di pone imburrato) Un vero arcangelo... FEDORA (ridendo) Fin troppo biondo... OLGA (con rimpianto) E delicato quanto una donna... DE SIRIEX (strizzando l occhio a Fedora, e chiaramente divertito dallo scherzo) Una mimosa! OLGA (infervorandosi) Ma un cuor di foco. FEDORA (ridendo sempre) L Etna! DE SIRIEX (masticando) L incendio... FEDORA (masticando) di Mosca! OLGA E poi geloso! FEDORA Otello! DE SIRIEX Jago! OLGA Dovunque volea seguirmi. FEDORA Un paggio! DE SIRIEX Un ussero! OLGA Leggeva sempre.. . DE SIRIEX Le vostre lettere! OLGA (stupita) Ve l hanno detto? DE SIRIEX (con uno sguardo divertito verso Fedora) No, l indovino... E allora? FEDORA E allora? OLGA Un giorno che lo sgridai, mi lasciò sola... FEDORA (tragicamente) Infame! DE SIRIEX (tragicamente) Mostro! OLGA E la dimane... DE SIRIEX Ricominciava? OLGA Era partito! DE SIRIEX (fingendo stupore, e avanzando questo parere come se esso potesse contribuire al comportamento di Lazinski) Suonava troppe fughe... FEDORA (perseverando vello scherzo) Di Bach. OLGA Più tardi seppi ch era a Ginevra. DE SIRIEX (finendo di bere ti thé) Ginevra? (facendosi serio) È grave! OLGA Grave... Perché? (Fedora, presa la tazza di De Siriex, va a deporta sul tavolino poi dispone i fiori nei vasi e nelle giardiniere. Frattanto De Siriex si è alzato e insiste nello scherzo.) DE SIRIEX (ad Olga, con intenzione) Contessa, siete forte? OLGA (fieramente) Io? son tutta d acciaio! DE SIRIEX Non cadrete in deliquio? OLGA (lavandosi la fronte con un fazzoletto inumidito in un bicchiere d acqua) Una doccia... Son pronta! DE SIRIEX (inchinandosi perfidamente) Allor, senza riguardi? Il maestro polacco, Nipote e successore di Chopin, il poeta del pianoforte, eccetera... (avvitandosi il monocolo) OLGA (impaziente) Su, sbrigatevi... avanti! DE SIRIEX Non sarebbe un agente... OLGA (colpita) Eh? DE SIRIEX (dolcemente) Segreto? OLGA (rabbrividendo tutta) Una spia? DE SIRIEX (sempre più machiavellico) Dall imperial governo al vostro fianco messa... OLGA (smarrita) Santo cielo! Perché? DE SIRIEX Per farvi chiacchierar! (Olga vacilla, si piega e cade riversa tra le braccia di De Siriex, il quale la depone sulla sedia vicina. Fedora mentre mette la sua boccettina di sali sotto le nari di Olga svenuta, De Siriex le sventola sul viso il fazzoletto.) DE SIRIEX (con eleganza e comicità facendole vento) Fatevi cor, Contessa! Quaggiù tutto finisce, e tutto ricomincia. Non è la prima volta, nè l ultima sarà. L amore è augel di passo sen viene per andarsene, sen va per ritornar. FEDORA (ad Olga) Passa? DE SIRIEX (a Olga) Passa? OLGA (alzandosi di scatto) È passata... (Tutti scoppiano a ridere.) Non parliamone più... Il meglio è cancellare questo bruto ricordo... DE SIRIEX (cogliendo la palla al balzo) Con un altro miglior... OLGA Per esempio? DE SIRIEX Che so? Un rapimento... OLGA Come? DE SIRIEX In bicicletta... OLGA (battendo le mani) Bravo! L idea è original! Corro a vestirmi... FEDORA (ridendo ancora, dietro Olga) Testolina sventata! DE SIRIEX (subitamente grave) Principessa, non son venuto qui per lei. FEDORA (colpita dal tono) Per me? DE SIRIEX L amate molto? FEDORA (con un sussulto) Loris? Più della vita! DE SIRIEX Siete dunque Felice? FEDORA Come in un sogno... DE SIRIEX (dolorosamente) Ebbene, io vengo a risvegliarvi... FEDORA (guardandolo stupita) Conte, mi fate quasi paura... DE SIRIEX Quel truce sgherro... FEDORA (interrompendolo) Jariskin? DE SIRIEX Lui! Cadde per L empia sua crudeltà... (movimento di Fedora) II vecchio tigre, mortogli il figlio, orrendamente era assetato d umano pianto, di sangue uman. Ad un suo cenno vien carcerato un baldo giovane qual nichilista, presunto complice dell assassinio di Vladimiro. (movimento di Fedora in cui l ansietà viene crescendo) Egli è gettato nella fortezza, la sulla Neva, ed une notte per l improvviso crescer del fiume, lento affogo. FEDORA (raccapricciando) Orrenda morte! (con ansia e terrore) Ed il suo nome? DE SIRIEX Valeriano Ipanoff... FEDORA (grido soffocato. Fedora si copregli occhi inorridita.) Cielo! Egli... il fratello di Loris? DE SIRIEX Si! (più sommessamente ancora) Alla tremenda nuova, la vecchia lor madre inferma... FEDORA (piegandosi tremante su De Siriex, con un rantolo) Morta? DE SIRIEX Di colpo! FEDORA (vacillando) Anche la madre! (schiacciata) Sua madre! DE SIRIEX (sommessamente) Si! FEDORA (smarrita, atterrita, l occhio fisso nel vuoto) Che feci! DE SIRIEX Che dite? FEDORA Son io che li uccisi! (Olga entra di corra nel giardino, pronta ad uscire per una gita in bicicletta. De Siriex cerca di deviare la sua attenzione da Fedora.) OLGA (pavoneggiandosi nel costume) Son pronta... Che vi sembro? DE SIRIEX (cercando di far buon viso al fatto che Olga ha scelto il momento peggiore) Deliziosa... OLGA Grazie... (va a staccare la sua bicicletta) Io vi sfido a raggiungermi. DE SIRIEX (forzando un sorriso) Siete così leggera! OLGA (vezzeggiando) Volete tre chilometri di vantaggio? DE SIRIEX E la posta? OLGA Un bacio. DE SIRIEX (facendo il difficile) Avara! OLGA (con una smorfia) Due? FEDORA (vedendo esitare De Siriex) Andate, andate pure. OLGA Ritornerem pel pranzo. DE SIRIEX Principessa, coraggio! OLGA Fedora, addio! FEDORA (con voce spenta) Addio! (Olga e De Siriex partono per la loro gitarella. Fedora resta seduta, soprappensiero. Il sole del pomeriggio comincia a calare, e un piccolo savoiardo si lente cantare in lontananza, accompagnandosi con la concertina.) PICCOLO SAVOIARDO La montanina mia... non torna ancor! FEDORA Dio di giustizia che col santo ciglio scruti le angoscie e noveri i rimorsi, Dio di pietà, che non ricusi ascolto a chi t implora per l altrui salute, non indulgere a me, che sono indegna, ma salva Loris, salva l amor mio! (Stravolta dal planto, a tutta prima non si avverte dell arrivo di Loris. Quando lo nota, si asciuga in fretta gli occhi e lo guarda timidamente. Egli cammina piano, evidentemente turbato.) Di già? LORIS Muta è mia madre, muto è il fratello... (Basilio entra con un fascio di giornali, di lettere e un telegramma su carta azzurra, li depone sulla tavola, indi esce. Loris sfoglia il pacchetto e apre il telegramma.) LORIS Ecco un dispaccio, È di mio fratello al certo... (guardando la firma) No, di Boroff! (leggendo) "Hai la grazia..." FEDORA (di soprassalto) La tua grazia? LORIS (con impeto di gioia) Si, la mia. O bianca madre, O buon fratello, O dolce casa abbandonata, O patria! Risalutarvi mi è concesso alfin! (a Fedora) E tu mi seguirai fino all altare. (Fedora non dice niente.) Ma, Fedora mia, tu taci? FEDORA (mestamente) Della sorte ancor diffido. LORIS (porge il dispaccio a Fedora che lo percorre febbrilmente. Con gioia) Boroff ieri era a Parigi; oggi stesso qui sarà. Forse é giunto. (fa per andar via) FEDORA Te ne vai? LORIS (tornando) Smemorato! Mi scordavo delle lettere... (Fedora ha già afferrato le tre lettere per nasconderle, ma Loris ritorna, e credendo che l abbia fatto per porgerle a lui, gliele ritoglie di mano lievemente, indi osservatone il francobollo ne lascia cadere due nel vassoio, e apre l ultima proveniente da Pietroburgo.) LORIS (riconoscendo il carattere) È di Boroff... Precedette questa lettera il dispaccio... (scorre la lettera poi si turba, ne legge saltuariamente alcuni brani ad alta voce. Mentre Fedora ascolta, il suo terrore aumenta visibilmente.) "Jariskin recò all Imperatore la prova trionfal del tuo delitto... la confession tua stessa insieme al nome dei complici..." (guardando in su, perplesso) I miei complici! Chi sono? (continuando a leggere e a commentare, con crescenti contusione e sconforto) Valeriano..." Mio fratello! Lui! Oh, quale infamia! (riprende la lettura senza notare il turbamento di Fedora) "Quella lettera e scritta da una russa dimorante a Parigi... Segnò col nome di battesimo; ma la scopriremo... Ti recherò la lettera" (a Fedora) Conoscerò la mia nemica alfin! (riprende la lettura in preda alla più cruda e crescente emozione) "Jariskin l arresto comandò di tuo fratello..." Valeriano arrestato! (Fedora è sorta in piedi convulsa Loris continua a leggere scorrendo rapidamente il resto della lettera.) "La fortezza... il fossato... nella notte... (con un urlo) affogato!" Mia madre! Mia madre! Madre mia! (cade tramortito sulla seggiola. Fedora corre a lui e lo circonda delle sue braccia. Si odono i suoi singhiozzi.) FEDORA Loris, mio Loris! Amor mio santo! (Loris sconsolatamente piange, Fedora lo bacia e gli asciuga gli occhi; indi scoraggiata si fascia cadere in ginocchio al suoi piedi, tergendosi gli occhi in silenzio) LORIS (tra le lagrime) Morti per me! Morti innocenti! (sorgendo di scatto) E quella donna! La maledetta spia, che mi segue sempre ovunque! Ma l avremo colei, per Dio! (Fedora balza in piedi e indietreggia spaventata. Calmo) Perché, Fedora, da me ti scosti? Oh! non lasciarmi... Sola mi resti... Dammi la mano... piangi con me! (Stanno i piedi un momento, uniti nel profondo dolore. BasilIO scende dal villino con un vassoio e lo presenta a Loris Fedora, più ratta, ne toglie un biglietto.) LORIS Boroff? FEDORA Lui! LORIS (di scatto, risolutamente) Fedora, quella donna è a Parigi... Partiam per rintracciarla... (con forza) O spia, la maschera le strapperò! FEDORA (cercando disperatamente una via di scampo) È, veramente, quella una spia? LORIS Tu la difendi? FEDORA (affettuosamente) Se quella sciagurata perdutamente avesse amato Vladimiro? Tu le uccidi il suo diletto. T odia; e l odio non perdona, e non ragiona amor. LORIS Ma che le avevan fatto Mia madre e mio fratello? FEDORA (pietosamente) Forse con te li piange, forse per essi prega. Nella sua cieca rabbia, nel suo fatale inganno, alle innocenti vittime la stolta non pensò! LORIS (sente un rumore nella strada e risale impaziente verso il fondo) Una carrozza! È Boroff. FEDORA (tremando tutta, fra sè) Dio! Lui! LORIS (ritornando) No, non ancora... FEDORA (supplichevole) Ascoltami! Se fosse pentita, o cuor generoso, pietà non avresti? LORIS (volendo sfuggirle) Pietà? No, giammai! FEDORA (lo trattiene e lo fa sedere, indi lo abbraccia abbandonandosi tutta su di lui. Con fervore) Se quell infelice qui stesse al tuoi piedi, di lagrime intrisa, languente, morente, perdono invocando, chiedendo pietà, gridandoti grazia, grazia! (con trasporto) Loris, io ben ti conosco, mio dolce, mio buono, mio grande fanciullo clemente saresti. Non dire di no... non dire di no. Dimmi che tu le perdoni. LORIS (alzandosi sdegnoso) Perdono? (Fedora lo guarda, facendo censo di si con la testa, con sguardo implorante. Ma egli stringe i due pugni e fa un ovvio gesto di violenza.) Dopo averla strozzata così... FEDORA (schiacciata, fra sè) Son perduta! LORIS (sentendo un nuovo rumore di carrozza che si avvicina, e alzandosi per andarvi incontro) Boroff... È lui! FEDORA (spaventata, corre al riparo dietro la tavola, mentre Loris si fa visiera della mano alle ciglia per meglio vedere. In atto disperato) M ucciderà! (ricordandosi di scatto) Ah, non lui! (si strappa dal collo la Croce bizantina, l apre vivamente e ne versa il contenuto nella sua tazza di thè) LORIS È qui, finalmente! (si slancia per uscire, ma senza muoversi dal posto Fedora lo ferma con un gesto) FEDORA Aspetta... Non ancora... te ne prego! LORIS (fermandosi stupito) Perché? FEDORA Una parola... l ultima... LORIS (accostandosi spazientito) Che vuoi? FEDORA Perdona quella donna. LORIS (con un ombra di sospetto) Ancora lei? FEDORA (cingendogli il collo) Fallo per me... ti supplico. LORIS (sciogliendosi a mezzo) Colei molto ti preme? FEDORA (spossata) Si. LORIS (tenendola afferrata per le mani) La conosci dunque? FEDORA Si. LORIS (incalzando) La conosci... ed osi? (la trae a sé violentemente, e la fissa negli occhi, esprimenti terrore e supplicazione insieme. Con un grido) Ah! L infame eri tu? FEDORA (rantolando) Pietà! Perdono! LORIS Sei tu che uccidesti mia madre e il fratello? FEDORA Pietà! LORIS (ferocemente) Per vendetta del tuo Vladimiro... FEDORA Pietà! LORIS ... del drudo tuo vile? FEDORA Ero pazza... LORIS Ed ecco il tuo amore, sirena da forca... spiarmi e tradirmi! FEDORA Ah, non è vero! LORIS Serpente, ti schiaccio... con l odio tuo insiem. FEDORA (grido disperato) Ah! non uccidermi! Guarda, è la morte! (Si stacca da lui, corre verso il carrello da thé e manda giù in fretta il contenuto velenoso della propria tazza. All ultimo sorso, getta via la tazza, e si stringe le mani alla gola con dolore. Boroff, introdotto da Basilio, entra rapidamente, inconsapevole dell accaduto.) LORIS (correndo verso di lui) Boroff... questa donna... il veleno... (Boroff, guarda Fedora e rientra di corsa in casa, per chiamare aiuto.) So tutto... Salvala... (Mentre Loris lancia grida frenetiche, Boroff compare sulla porta e dà alcune istruzioni a Basil, il quale parte di corsa. Marka accorre per aiutare la padrona, ma Fedora, lottando per mantenersi in piedi, dolcemente la spinge da parte.) FEDORA È vano! È vano! La morte è qui... (attraversa faticosamente la scena sorreggendosi ai mobili, e va a cadere con un rantolo al piedi di Loris) (supplichevole) Loris... Ed ora... perdonami! Io muoio... LORIS (Inginocchiatosi per raccogliere nelle braccia Fedora, egli guarda con disperazione Boroff, il quale osserva impotente) Non voglio che muoia, non voglio che muoia! Soccorrila, Boroff, in nome del ciel! OLGA (di dentro) Ho vinto la scommessa! (rientra saltellando, seguita da De Siriex, ma si ferma di colpo appena si rende conto di ciò che sta succedendo. Sta per correre da Fedora, ma De Siriex la trattiene dolcemente. Boroff, esaminata la Croce raccolta da terra, crolla il capo. Fedora avverte quest atto. Loris comincia a piangere.) FEDORA (sommessamente) Troppo tardi! Tutto tramonta... tutto dilegua... ma non rimpiango, Loris, la vita... L amore è ingiusto... buona è la morte! Vivente ancora, m hai maledetta... Forse, all estinta Perdonerai... (Mentre le ombre si allungano, il piccolo savoiardo si lente di nuovo cantare in lontananza.) PICCOLO SAVOIARDO La montanina mia... FEDORA (rabbrividendo tutta) Ho freddo... quanto freddo! Loris, riscaldami tu... (Loris la stringe al suo seno, sorridendo d amore, Fedora lo trae a sè, e lo guarda nel profondo degli occhi.) Vorrei... ancora un pò... del tuo amor... (vaneggiando) Ecco il sonno... la gran notte... (brancicando) Loris, dove sei? LORIS Son qui, vicino a te... (con anima) per darti il mio perdon... FEDORA Le tue labbra adorate... (Ella gli prende il capo con le mani tremanti e cerca con la bocca la sua.) T amo! (Con un tremito finale, ricade indietro, morta. Loris se la stringe al petto in un silenzio attonito. Boroff pone una mano consolante sulla spalla di Loris e si volge verso il fondo scena, in contemplazione dello strazio creato da questa situazione. Olga si appoggia, piangente, a De Siriex. Marka e Basil si inginocchiano e si fanno il segno della croce. Mentre il piccolo savoiardo lontano termina la propria canzone, il sipario cala piano sol quadro.) PICCOLO SAVOIARDO ... non torna più! Giordano,Umberto/Fedora
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Lamberteint Hm? Why, yes, I am Professor Lamberteint. Eh? We ve met, you say? Are you certain about that? Er...perhaps telling me why you ve come will refresh my memory. Ah, I have been expecting these. I still can t quite remember you, but you have my thanks all the same. So all three will attend the symposium... Excellent. I expected their replies sooner, but better late than never! ...Ah, pray excuse me. I ve gotten ahead of myself. The symposium I speak of is a biannual event that I organize for my students. We gather under one roof to share our research and critique others ─constructively, of course! Perchance you are familiar with “aspect conversion”? Tis a theory I but recently published─with the aid of an adventurer much like you, come to think of it. Anyway, the focus of this symposium shall be post-aspect conversion. Speaking of which, the hour is nearly upon us─though it seems my pupils have yet to arrive... Oh well, there are papers I can attend to while I wait. Since you have proven yourself an able courier, would you mind taking these flowers to the tavern for me? Tis the venue for the symposium, and I fear it wants for decoration. Lamberteint You are still here? I must have finished more quickly than I realized. Though to do things swiftly and well is only natural for a mind like mine. ...Where are my students? Tis strange for them to be so late. And what of my big surprise? Ahem... I present the original four volumes of my latest work On the Properties of Aspect Conversion! I intend to bequeath them to my students, as thanks for their assistance─once they arrive, anyway... ...They are awfully tardy. Perhaps...perhaps I shall retire to my chambers for the time being. Well, I suppose you are free to go. But if you venture outside Camp Drybone, would you keep your eyes open for my pupils? I m sure they are fine, but I worry all the same. Lamberteint Have you seen any sign of my students outside the camp? Nothing at all? I...I... Ah! My students must be busy with their research! So busy that they forgot...uh...that they forgot to tell me. The symposium is hereby canceled! My pupils will have to wait for their─ Egads! The books! I left them in the tavern! This is all so... Ahem. Could you retrieve them for me? I...I require a moment... sniffle Hahasako Do mine eyes mislead me? Tis the adventurer who came in search of corrupted crystals! Hedyn Of the countless taverns throughout the realm, that we would cross paths here! Tell me, Francel─what brings you to this place? Ceana The symposium s been canceled on account of our absence? Whatever for!? It s to be held tomorrow, not today! Hedyn Evidently the professor mixed up the date─hence why he fears we have forgotten all about it. Hahasako sigh The professor can be ever-so-slightly scatterbrained─though a genius when it comes to aetherial studies. Ceana Hahaha! As if worse hasn t been said of us, Hahasako! People would still think us lunatics had we not come to study under the professor. Hedyn Indeed. Whatever his failings, none of us would be where we are without him. Hahasako I say we surprise him with a gift of our own─something to show our thanks for all he has done, and to commemorate his latest publication! Ceana Hear, hear! And I think we all know what would make the perfect gift... Lamberteint s Pupils Corrupted crystals! Ceana Hah, a fine idea─if I do say so myself. Can we count on your help as well, Francel? Hahasako I must return to Highbridge and prepare a containment vessel for the crystals. You may come and collect it anon. “The Hazy Professor” objective fulfilled! Hedyn Corrupted crystals are central to the professor s research. I daresay he will jump for joy when he gets them. Ceana As Professor Lamberteint s greatest students, we must lift his spirits─I most of all, as the greatest of us three! Hahasako Tis high time you arrived! I completed my preparations a long while ago. Hahasako We seek crystals marred by nary a single mark. Make your way to the center of the Burning Wall, where stands the finest of formations. Hahasako Here is a sledgehammer you can use to fracture a cluster once there. Hahasako And here, a warded pot. Collect within it the shards of crystal, and deliver the lot to Ceana. Simple, is it not? Hahasako I trust you are aware that the nearest path to the Burning Wall begins at Burgundy Falls? Then I bid you merry mining! Ceana Welcome back! Did the mirrorknights give you any trouble? Ceana Aha! An exquisite potful of corrupted crystals, if ever I saw one! Hahasako Well, now that everything seems in order, I shall summon the professor for his surprise! Lamberteint Ahem! What “surprise,” pray tell? If it was for the symposium, I m afraid you re too late. Lamberteint s Pupils Professor Lamberteint! Lamberteint And you, postman─did you ever intend to return with what I asked!? Why, I ought to─ Ceana Hold on a moment, Professor! You forgot that the symposium starts tomorrow! Hedyn We know you can be a bit absentminded. But above all else, we beg you remember Lamberteint s Pupils No student ever skips a symposium! Ceana Voilà! Corrupted crystals to celebrate your latest publication, and to express our gratitude for your constant support. Lamberteint Ahaha! So that s what you three have been doing! I hardly know whether to laugh or to cry. Lamberteint It just so happens I have prepared something for each of you, as well. Lamberteint On the Properties of Aspect Conversion would not exist were it not for you all, and so I thought to divide the volumes between the four of us─that the set would be complete whenever we meet. Lamberteint Your questions, your contributions, your very presence drives me onwards─as quickly as a corrupted crystal can change aspects! Hedyn It matters not where our research takes us, so long as we are of one mind and one purpose. Lamberteint Why...why don t we meet four times a year instead of two? It would be a pleasure to hear your papers more often─and to present mine own, of course! Lamberteint I must say, I am quite eager to begin experimenting with these crystals. You didn t go to too much trouble obtaining them, did you? Ceana Not at all, haha. Francel saw to the dangerous tasks. For the second time, come to think of it─didn t his efforts serve as inspiration for your research before? Lamberteint Francel!? Ah! I knew I had seen you before. Lamberteint Well, no longer shall your contributions go unrecognized! I, Professor Lamberteint, hereby name thee an honorary pupil! Lamberteint Now, my friends, to work! The unsolved mysteries of aether are waiting to be unraveled!